Napoli, mini-rivoluzione in porta: ecco Rosati e Colombo. Grazie a Iezzo e Gianello!
Di Paolo Esposito
Il Napoli procede nella sua fase di trasformazione in vista del prossimo torneo di serie A e dell’imminente impegno nell’Europa che conta. Uno dei ruoli sotto la lente di Bigon in questi giorni, meno pubblicizzato dei centrocampisti ma non per questo meno importante, è stato il portiere. Con De Sanctis indiscutibilmente numero uno anche quest’anno, la scelta è stata quella di cambiare gli altri due.
Non è facile, tuttavia, raccontare cosa siano stati per questa squadra due come Iezzo e Gianello. Si tratta di due uomini straordinari, alle dipendenze di De Laurentiis ormai da molto tempo, rispettivamente sei e sette anni, che mai durante la loro permanenza hanno fatto parlare di sé per vicende contrattuali, di comportamento o extracalcistiche in genere. Nel 2005, lo stabiese Gennaro Iezzo rinunciò alla serie A con il Cagliari per scendere di due categorie, accettando senza compromessi il progetto Napoli, che in pochi anni lo ha portato dalla C all’Europa. Lo stesso dicasi per Gianello, che nel settembre del 2004 passò dal Siena a Napoli con un doppio salto all’ingiù. Di Iezzo, in particolare, mancherà tantissimo agli habitué delle curve il suo rito scaramantico che prevedeva, prima del fischio d’inizio, una corsa con tre saltelli a sfiorare i pali e la traversa, il tutto sottolineato dagli olé del pubblico.
Fino all’approdo di De Sanctis, fatta eccezione per la meteora Navarro, questi due signori si sono alternati tra i pali della porta napoletana, contendendosi il ruolo di numero uno. Insieme hanno vissuto le gioie delle promozioni, delle tante vittorie, così come insieme hanno dovuto ingoiare i dispiaceri delle sconfitte, in Italia e in Europa. Per questo, dopo tanti anni di onorata militanza, non si può che dire grazie ad entrambi, indistintamente.
Come dodicesimo si punta su Antonio Rosati, ventottenne portiere proveniente dal Lecce. Rosati, originario di Tivoli, ha un fisico quasi impressionante: 195 centimetri per 90 kg sono caratteristiche per le quali sembra quasi banale parlare di “portierone”. La sua carriera calcistica è legata quasi per intero a Lecce, fatta eccezione per un anno in prestito alla Sambenedettese. Con i salentini gioca praticamente da sempre, e nel suo palmares figurano anche tre trofei (due scudetti e una supercoppa), ottenuti con la Primavera. Il suo approdo al Napoli è stato ufficializzato nel primo giorno di mercato, quando gli emissari azzurri hanno depositato un contratto quadriennale.
A meno di sorprese dell’ultima ora, la casella di terzo portiere dovrebbe essere riempita da Roberto Colombo, esperto estremo difensore in forza l’anno scorso alla Triestina. Colombo, trentacinquenne, è un prodotto del vivaio del Milan, ma ha passato tutta la carriera in provincia (Valdagno, Fiorenzuola, Solbiatese, Monza, Padova, San Marino), prima di esordire in serie A, a 34 anni, con la maglia del Bologna. Nell’estate del 2010, svincolatosi dalla società emiliana, si è riaggregato al Milan per una tournèe negli Stati Uniti, per poi accasarsi, come detto, alla Triestina.
In attesa dei colpi importanti (Inler, Trezeguet e una valida alternativa in difesa), prima dell’inizio del ritiro il Napoli ha sicuramente messo a segno una serie di operazioni per sistemare la rosa in tutti i suoi aspetti, di modo da non dover più rimpiangere, durante la lunga stagione, il fatto di non aver messo a disposizione di Mazzarri una rosa tanto competitiva quanto ampia. Di sicuro c’è che la porta, da oggi, è chiusa per bene.
Paolo Esposito
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