Coppa America: Uruguay e Paraguay in finale
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Andrea
on venerdì 22 luglio 2011
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Coppa America
Coppa America: Uruguay e Paraguay in finale
Di Fabrizio Landolfi
Nelle semifinali della Coppa America 2011, l’Uruguay di Tabarez ha sconfitto il Perù per 2-0, mentre il Paraguay ha avuto la meglio sul Venezuela rivelazione, ai calci di rigore. Ora la Celeste e l’Albirroja si affronteranno in finale, contendendosi il titolo continentale. Nella prima delle due gare, il ct peruviano Markarian ha schierato titolare Juan Manuel Vargas, mentre Carmona e Yotun sono stati mandati in campo al posto di Revoredo e Chiroque. L’Uruguay ha risposto con la formazione che ci si aspettava, priva di Cavani, ancora infortunato: Forlan e Suarez in attacco, a centrocampo spazio a Gargano, vista la squalifica di Perez. Nel primo tempo, è stato l’Uruguay a spingere di più, con un Suarez veramente difficile da controllare per la difesa avversaria. Il Perù ha cercato spesso di ripartire in velocità, grazie agli scatti di Vargas sulla sua fascia. L’esterno della Fiorentina, tuttavia, non è riuscito quasi mai a servire i suoi compagni con i cross, sui quali la difesa uruguaiana arrivava sempre per prima. Nella ripresa, dopo dieci minuti di gioco, la squadra di Markarian è andata però vicinissima al gol, grazie ad un contropiede molto pericoloso, fermato dal guardalinee per presunto fuorigioco: in realtà, non c’era nessuna posizione irregolare, dunque possiamo dire che il Perù ha avuto molta sfortuna in questo episodio. Anche perchè, solo due minuti dopo, si è portato in vantaggio l’Uruguay con Suarez. Diego Forlan ha tentato il tiro potente da fuori area, il portiere peruviano Fernandez ha respinto goffamente verso l’attaccante dell’Ajax, che nonostante la posizione defilata è riuscito a mettere la palla in rete. Markarian, una volta in svantaggio, ha provato a mettere dentro il trequartista Chiroque al posto di Yotun, ma la sua squadra è andata in confusione. Infatti cinque minuti dopo, il “cecchino” Suarez ha colto in castagna la difesa peruviana, ricevendo un lancio rasoterra tutto solo davanti a Fernandez. Il portiere del Perù ha tentato disperatamente di intervenire in uscita, ma Luis Suarez lo ha evitato ed ha realizzato il 2-0 per i suoi, firmando anche la doppietta personale. Subito dopo la gara si è resa sempre più nervosa, con tanti falli tra cui alcuni piuttosto pesanti. Vargas è stato espulso dall’arbitro per una gomitata volontaria sul volto di Coates. La decisione è stata giusta, Vargas ha commesso un grave errore, lasciando anche in 10 la sua squadra, che era già in grossa difficoltà. Ma va detto che poco prima, il direttore di gara aveva sorvolato, sbagliando, su un’altra gomitata: quella dell’uruguagio Lugano ai danni di Guerrero. Il difensore è stato soltanto ammonito, a differenza del peruviano Vargas. Nella fase finale della partita, il Perù non ha mollato, nonostante l’inferiorità numerica, ma non è riuscito a trovare il gol che poteva riaprire i giochi. L’Uruguay è stata quindi la prima squadra a qualificarsi per la finale di questa Coppa America.
Il giorno successivo, nella seconda semifinale si sono affrontate Venezuela e Paraguay. Il ct dell’Albirroja, Gerardo Martino, a sorpresa non ha inserito Estigarribia nella formazione iniziale, schierando un attacco a due con Barreto e Valdez. Per il Venezuela, Farìas ha scelto Di Giorgio per sostituire lo squalificato Rincon, e la coppia Moreno-Rondon per l’attacco, lasciando fuori Miku e Maldonado. La Vinotinto, squadra partita con pochissimo favore da parte dei pronostici, che però ha stupito tutti in questa Copa, raggiungendo le semifinali, ha dominato la gara dall’inizio alla fine, di fronte ad un Paraguay tutto arroccato nella propria metà campo. Quello messo in atto dagli uomini di Martino è stato il classico, vecchio, catenaccio, con lo scopo di non far giocare gli avversari. Il Venezuela, pur faticando molto a trovare spazi, ha sempre continuato a cercare lo spunto offensivo. Nel primo tempo il centrale Vizcarrondo (già autore di una rete contro il Cile), aveva battuto il portiere avversario di testa, mandando la palla in porta in occasione di un corner. Ma il suo gol è stato annullato per una presunta posizione di fuorigioco di Rondon: una decisione assai discutibile, che probabilmente ha danneggiato i Vinotintos. Successivamente, il portiere paraguayano Villar ha compiuto tantissime parate fondamentali, quasi miracolose per la sua nazionale, cosa che già era accaduta nel quarto di finale vinto contro il Brasile. I tempi regolamentari sono terminati sullo 0-0, quindi la partita è proseguita ai supplementari, durante i quali la musica non è cambiata. Il Venezuela ha continuato a gettarsi in avanti, con difficoltà ma anche con tanta sfortuna. Il Paraguay è stato salvato ben due volte dal palo, prima sul tiro di Maldonado, poi sulla punizione di Arango. Già nel primo tempo regolamentare, il Venezuela aveva colto una traversa con Moreno. Fariàs ha messo dentro anche Miku, per cercare di premere sempre di più. Il Paraguay nei supplementari si è difeso con le unghie e con i denti, subendo molto e restando anche in dieci, a causa dell’espulsione di Santana per doppia ammonizione. A Gerardo Martino sono saltati i nervi: il ct dell’Albirroja ha protestato vivacemente contro l’arbitro, venendo espulso anch’egli, insieme al suo vice. Tuttavia, dopo centoventi minuti di partita il risultato è rimasto fermo sullo 0-0. La semifinale è stata decisa ai calci di rigore, durante i quali il portiere Villar si è confermato ancora una volta l’eroe della nazionale paraguaiana, parando il tiro dal dischetto del venezuelano Lucena. In precedenza, Maldonado e Rey avevano battuto il portiere avversario, poi anche Miku ha trasformato il suo calcio di rigore, ma l’errore di Lucena si è rivelato decisivo, poichè nessuno dei cinque rigoristi del Paraguay (Ortigoza, Barrios, Riveros, Martinez e Veron) ha sbagliato. Il risultato finale è stato quindi di 5-3 in favore degli uomini di Martino, che si giocheranno la finale di Buenos Aires con l’Uruguay. Al termine della gara si è scatenata una rissa furibonda, che ha coinvolto giocatori e dirigenti delle due squadre. E’ stato addirittura necessario l’intervento della polizia per far cessare lo scontro.
E’ curioso il fatto che il Paraguay sia arrivato alla finale, senza aver mai vinto una partita nei tempi regolamentari (o almeno nei supplementari): tre pareggi nella fase a gironi, contro Ecuador, Brasile e Venezuela, poi 0-0 e vittoria ai rigori contro la Selecao nei quarti, infine 0-0 e vittoria ai rigori in semifinale, contro il Venezuela. Vanno comunque fatti i complimenti alla Vinotinto di Fariàs, una nazionale che ha giocato un’ottima Coppa America e meritava sicuramente di più. Ma il Paraguay è una squadra che quando si chiude in difesa riesce a mettere in difficoltà chiunque, complice anche una buona dose di fortuna, oltre alle decisive parate di Villar. In finale, l’Albirroja incontrerà un’altra squadra molto solida, quadrata e dura a morire come l’Uruguay di Tabarez. Sarà sicuramente uno scontro molto combattuto, ed è difficilissimo fare pronostici. Ma una cosa è certa: dopo le pur meritate eliminazioni di Argentina e Brasile, la Coppa America ha perso gran parte del suo fascino. Le due big non hanno fatto bene, o almeno non hanno fatto meglio di Uruguay, Paraguay, Perù e Venezuela, le quattro nazionali giunte fino in fondo, ma avevano sicuramente un maggiore appeal, che catturava l’interesse di un pubblico più vasto.
Fabrizio Landolfi
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