Roma - Juventus 0 - 2: La Champions si allontana

Roma - Juventus 0 - 2: La Champions si allontana

Di Fabrizio Landolfi

La Roma è stata sconfitta 2-0 dalla Juventus nel posticipo serale della trentunesima giornata di campionato. Allo stadio Olimpico hanno deciso le reti di Milos Krasic ed Alessandro Matri, arrivate entrambe nella ripresa. E’ una sconfitta pesante per i giallorossi, che avrebbero potuto accorciare le distanze in classifica da Udinese e Lazio, visti i ko subìti dalle due rivali per il quarto posto, ma non hanno colto l’occasione. In casa, contro una Juve decimata dalle assenze, la Roma aveva ampie possibilità di ottenere tre punti fondamentali, ma dopo un buon inizio giocato con vivacità, nel quale gli uomini di Montella hanno creato diverse azioni pericolose, è calata l’intensità. In diverse occasioni la squadra è andata vicina al gol, fermata da una grande prestazione del portiere bianconero Storari, ma nel secondo tempo il gioco dei giallorossi non è stato affatto convincente. Inoltre, sono stati commessi degli errori decisivi in fase difensiva, come in occasione dei due gol della Juve che hanno deciso la partita. In sintesi, ieri sera all’Olimpico abbiamo visto una Roma fumosa, che ha cercato insistentemente la manovra offensiva senza però trovare il gol, probabilmente poco fortunata in alcuni episodi ma anche disordinata in fase difensiva, al contrario della Juve che è sempre stata molto compatta, pur non creando molto in avanti. Questa sconfitta allontana notevolmente l’obiettivo di raggiungere il quarto posto, che dista ancora sei punti a sette giornate dalla fine. Con un rendimento come quello che sta avendo la Roma in questa stagione, non si può ambire alla qualificazione in Champions: già nella partita di Firenze, giocata due settimane fa, i giallorossi avevano evitato la sconfitta solo grazie ad una grande prestazione di Francesco Totti. Ieri invece quest’ultimo non ha trovato il gol, pur giocando una buona gara: il Capitano giallorosso, nel reparto offensivo, è stato sicuramente il più positivo. Al contrario, sono state piuttosto incolori le prove di Menez e Vucinic, dai quali anche il tecnico Montella, dopo la gara, ha ammesso di aspettarsi di più. Anche Daniele De Rossi, come capita spesso in questo periodo, ha giocato al di sotto delle sue possibilità. C’è molta amarezza tra il pubblico giallorosso per una sconfitta inaspettata, subìta contro la squadra di Del Neri, che analizzando la formazione scesa in campo ieri, risulta essere la Juve meno forte che si sia mai vista, almeno negli ultimi vent’anni. Una lunga lista di infortunati aveva infatti decimato la formazione bianconera. Nel pomeriggio l’Udinese era stata battuta 2-0 dal Lecce, grazie alla doppietta del ventenne Bertolacci, di proprietà della Roma: il giovane centrocampista aveva offerto un importante assist, alla squadra in cui è cresciuto, per accorciare sui friulani, in casa dei quali la Roma giocherà sabato prossimo. E’ un vero peccato che la squadra giallorossa non abbia approfittato dei risultati favorevoli delle altre partite.


FORMAZIONI

Montella ha schierato la sua Roma come ci si aspettava alla vigilia, ovvero con Menez, Perrotta e Vucinic sulla trequarti, dietro a Totti. In difesa, ha giocato ancora Burdisso sulla fascia destra, dato che Cassetti, reduce da un infortunio, è partito dalla panchina.

Gigi Del Neri invece, all’ultimo momento ha dovuto fare i conti con l’ennesima indisponibilità, ovvero quella del portiere Buffon, al posto del quale ha giocato Storari. Il tecnico bianconero ha schierato un centrocampo a tre, con Felipe Melo, Aquilani e Marchisio. In avanti, Krasic e Pepe sugli esterni, con Matri unica punta centrale. In difesa l’ex romanista Marco Motta è stato preferito a Sorensen.

Di seguito le due formazioni complete:

ROMA: Doni; N. Burdisso, Mexes (50' Cassetti), Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Menez, Perrotta (73' Taddei), Vucinic (73' Borriello); Totti.

JUVENTUS: Storari; Motta (45' Grygera), Bonucci, Barzagli, Grosso (80' Sorensen); Melo, Aquilani, Marchisio; Krasic, Matri, Pepe.


PRIMO TEMPO

La gara inizia piuttosto bene per la Roma di Montella, che cerca da subito lo spunto offensivo, con un Totti molto vivace in mezzo al campo. Al 4’ un cross pericoloso di Riise in area juventina non viene raggiunto per poco da Perrotta. Un minuto dopo, sulla ripartenza della Juve, il diagonale sinistro di Pepe termina a lato di un soffio. Al 9’ Vucinic riceve palla sulla trequarti, servito da Totti, scatta centralmente ingannando sia Aquilani che Bonucci con un ottimo palleggio, per poi tirare in porta: Storari devìa in calcio d’angolo. E’ la prima di una lunga serie di ottime parate che il portiere della Juve compirà. Due minuti dopo, ottimo lancio di De Rossi, che pesca Totti in posizione regolare, da solo davanti a Storari: ma stavolta il Capitano controlla male, ed il pallone gli sfugge. La Juve gioca molto coperta, pressando costantemente sui giallorossi, ed esce raramente dalla sua metà campo. Totti tenta un paio di volte il tiro dalla distanza, ma viene prontamente “murato” dalla difesa avversaria. Al 29’ il Capitano della Roma va vicinissimo al gol: Vucinic lo serve con un cross dalla sinistra, lui riceve palla in posizione defilata sulla destra e tenta il diagonale al volo. Il tiro è molto potente, ma Storari riesce appena a deviare la palla, che costeggia la linea di porta ed è in procinto di entrare, quando arriva Bonucci ad allontanarla, salvando ancora la Juve. Ma col passare dei minuti cala il ritmo dei giallorossi, che iniziano a giocare con meno velocità e vivacità. Al 33’ ha un’occasione la squadra di Delneri: Marchisio crossa in area romanista, Grosso colpisce di testa, mandando la palla di poco sopra la traversa. Due minuti dopo Matri va via pericolosamente a Burdisso, ma Doni in uscita riesce ad anticipare il centravanti avversario. Al 40’ Vucinic dribbla un avversario sul vertice sinistro dell’area avversaria, poi tira con potenza ma non inquadra la porta. Al 45’ Storari compie un altro miracolo. Sta attaccando la Roma, quando De Rossi serve Totti sul lato sinistro: il Capitano temporeggia, per poi restituire palla al centro al compagno, che calcia con grande potenza verso la porta avversaria. Il portiere della Juve, anche stavolta, riesce a salvarsi in corner. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, resta a terra Mexes per un problema al ginocchio: di conseguenza il francese perde palla e la Juve parte in contropiede. Matri viene servito in zona tiro da Marchisio, ma trova difficoltà ad arrivare sul pallone, poi calcia di destro e Doni blocca con sicurezza. Sempre nel finale di primo tempo, s’infortuna il terzino della Juve Motta: al suo posto Delneri mette dentro Zdenek Grygera.


SECONDO TEMPO

Philippe Mexes, dopo essere rimasto a terra per alcuni secondi, a causa di una presunta distorsione al ginocchio sinistro, che ha sentito girarsi, non sarebbe in condizione di rientrare in campo dopo l’intervallo. Ma il francese prova a stringere i denti e rientra comunque. Nella ripresa la Roma è assai meno propositiva rispetto al primo tempo, con Menez e Vucinic che si trovano quasi sempre molto vicini, entrambi sulla stessa fascia, mentre dalla parte opposta non vi sono giocatori che spingono in avanti. Al 50’ Mexes è costretto ad abbandonare il campo: al suo posto Montella mette dentro il rientrante Cassetti, spostando Burdisso al centro, al posto del francese. La Juve pian piano comincia ad uscire sempre più spesso dalla sua metà campo, di fronte ad una Roma piuttosto disordinata. Al 59’ Grosso avanza sulla fascia sinistra, scambia con Matri e raggiunge la linea di fondo campo. Il terzino della Juve inganna con una finta De Rossi, poi con un pallonetto serve Krasic, in arrivo verso il centro. La retroguardia romanista si dirige tutta verso Grosso, dimenticando di controllare l’esterno serbo della Juve: solo Riise cerca di ostacolare Krasic, ma lo fa in ritardo, cosicchè il giocatore bianconero può colpire al volo di destro e battere Doni. La Juve si porta quindi avanti 1-0. I giallorossi, dopo il gol subìto, appaiono confusi e non reagiscono come dovrebbero. Al 64’ Matri viene lasciato solo in posizione regolare, Fabio Grosso lo serve con un lungo passaggio rasoterra, sul quale nessun giocatore della Roma può intervenire. L’attaccante juventino però non riesce a dribblare Doni, dunque si gira e lascia la palla a Pepe, che calcia verso la porta: per fortuna della Roma, l’esterno avversario tira tra le braccia del portiere brasiliano, che blocca in due tempi. I giallorossi mantengono spesso il possesso palla, ma faticano notevolmente ad arrivare nei pressi dell’area avversaria, mentre la Juve controlla con freddezza. Al 71’ Totti avanza centralmente e serve Menez sulla destra: il francese entra in area di rigore e tira, ma colpisce la traversa. Sul rimbalzo la palla arriva a Vucinic, che si trova però stretto tra i difensori avversari e riesce solo a tirare debolmente, dove Storari arriva senza problemi. Ma solo un minuto dopo la Juve sfiora il raddoppio: Aquilani serve Krasic in profondità, Doni devìa leggermente il cross del serbo, e la palla giunge pericolosamente a centro area, dove viene lisciata da Matri. Vincenzo Montella tenta di cambiare l’assetto dei suoi, inserendo Taddei al posto di Vucinic e Borriello al posto di Perrotta. Quest’ultimo non si era praticamente mai visto in fase d’attacco, essendo sempre impegnato a pressare gli avversari a centrocampo. Al 74’ arriva però il gol del 2-0 in favore della Juve, con Grosso che lascia partire un altro rasoterra lungo in direzione di Matri: l’attaccante viene tenuto in gioco da Juan, riceve palla e parte tutto solo a tu per tu con Doni. Il portiere stavolta non riesce ad opporsi, e Matri deposita in rete la palla del 2-0. Mancando più di un quarto d’ora al fischio finale, ci sarebbe ancora tempo per inseguire disperatamente il pareggio, ma la Roma sembra stanca e sfiduciata. I giallorossi cercano di venire avanti con i fraseggi, la Juve amministra il risultato senza troppa difficoltà. L’unica grossa occasione per accorciare le distanze arriva all’85, quando Pizarro da fuori area lancia per Totti, tenuto in gioco da un avversario. Il Capitano, da solo in posizione defilata sulla sinistra, appoggia di testa per De Rossi al centro: nel frattempo l’assistente dell’arbitro Rocchi segnala un fuorigioco di Totti, che in realtà non c’è, ma la cosa si rivela ininfluente poichè De Rossi sbaglia clamorosamente la conclusione davanti a Storari, sparando alto. Dopo tre minuti di recupero arriva il fischio finale: Juve batte Roma 2-0, per Montella è la prima sconfitta in campionato da quando allena la prima squadra.


CONCLUSIONE

Questa stagione, per la Roma, assomiglia molto a quella vissuta due anni fa, sotto la guida di Luciano Spalletti. Un inizio assai negativo, un breve periodo di ripresa, la speranza di raggiungere almeno il quarto posto, che vale l’accesso alla prossima Champions League, le difficoltà che continuano a riproporsi e non permettono alla squadra di risalire la classifica. Anche quest’anno, come in quella stagione, il mediocre sesto posto non rispecchia il valore oggettivo della rosa. Nella partita di ieri, probabilmente, la Roma ha avuto anche sfortuna in diverse circostanze, tuttavia i giocatori di Montella hanno giocato con il giusto spirito soltanto nel primo tempo, o meglio nella prima parte di esso. Nell’ambiente giallorosso, ci si continua a domandare come mai questa squadra non riesca quasi mai a giocare una partita intera con la stessa intensità. Nel frattempo l’obiettivo del quarto posto è lontano, difficilmente raggiungibile. Riguardo alle scelte tecniche e tattiche, Montella ha mandato in campo la migliore formazione che si potesse schierare, per poi cercare di cambiare in corsa, con gli inserimenti di Taddei e Borriello. Purtroppo l’ingresso di questi due giocatori non ha dato un apporto significativo al gioco della squadra, anche a causa del gol del raddoppio, subìto immediatamente dopo le sostituzioni. Ciò che non si è capito bene, è il motivo per cui Vucinic e Menez si siano ritrovati spesso sulla stessa fascia, uno attaccato all’altro, ma non sarebbe giusto incolpare Vincenzo Montella per questa sconfitta. La squadra, sostanzialmente, pur avendo cambiato sistema di gioco continua ad avere gli stessi limiti che si notavano con Ranieri, ovvero distrazione e poca continuità all’interno dei novanta minuti.

Fabrizio Landolfi

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