Lega Pro: Il Punto dopo la 23° Giornata
Pubblicato da
Andrea
on lunedì 14 febbraio 2011
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Rubrica 1° Divisione
Lega Pro: Il Punto dopo la 23° Giornata
Di Daniele Mosconi
Quello che ogni appassionato di calcio desidera: un campionato
appassionante e mai banale. Ingredienti che ci sono tutti in questo
campionato di Lega pro.
Girone A:
La fuga del Gubbio non conosce ostacoli. Anche l'Alessandria subisce
la dura legge del "Barbetti" dove gli umbri hanno lasciato agli
avversari solo 5 punti tra le mura amiche, segno che sanno come si
costruisce un progetto ambizioso.
La partita contro i piemontesi sulla carta nascondeva parecchie
insidie, viste anche le assenze di Sandreani e del gaucho Gomez,
entrambi squalificati, con Torrente che decideva di far giocare fin da
subito il neo arrivato Daud, scuola Juventus. E proprio il neo arrivo
bagna il suo esordio come meglio non poteva con un gol che sblocca la
partita dopo neanche 20 minuti, a dimostrazione che questo Gubbio nei
primi 20 minuti ha una marcia in più e se ti segna in questo arco di
tempo poi diventa inarrestabile.
La vittoria conferma la bontà del lavoro di Torrente. Certo per essere
primi c'è bisogno anche di parecchia fortuna e si sa che questa bacia
solo gli audaci. E quando Artico si trova sul dischetto per un fallo
di Briganti su Croce il pallone dell'1-1, questi si fa ipnotizzare da
Lamanna che respinge e permette al Gubbio di mantenere il vantaggio di
7 punti sul Sorrento. Nella ripresa i ragazzi di Sarri ci provano
pure, ma lo fanno in maniera poco convinta. Non è la prima volta che
la squadra di Sarri ha queste difficoltà e questo le impedisce di fare
quel salto di qualità necessario per entrare nell'olimpo del calcio.
Il progetto iniziato dal presidente Veltroni nel complesso non è
sbagliato ma crediamo che abbia bisogno di un rodaggio ulteriore. I
play off sono alla portata dei grigi ma da qui a dire che possano
andare in B già da quest'anno ci pare davvero troppo. Pronti ad essere
smentiti nel caso contrario.
Ormai mancano "solo" 11 giornate alla fine e per il Gubbio non
dovrebbero esserci problemi a gestire un vantaggio simile di 8 punti
su un Sorrento che ha dovuto faticare le fatidiche 7 camicie per aver
ragione di un Monza che anche stavolta esce dal campo con un pugno di
mosche in mano dopo una prestazione positiva.
L'1-0 poteva anche essere 1-1 perchè il Monza ha seriamente rischiato
di pareggiare questa partita. A Simonelli tra infortunati e
squalificati mancavano ben 5 titolari e la squadra ne ha risentito.
Quando ti vengono a mancare Paulinho Carlini Manco Vanin e Angeli poi
non puoi pretendere più di tanto. Simonelli si affida in avanti a
Pignalosa e Bonvissuto con scarsi risultati derivanti dalla poca
conoscenza che hanno i 2 giocatori, non avendo giocato mai prima di
Domenica insieme. A sopperire in partite del genere può essere solo un
episodio da calcio piazzato. Proprio da questo arriva il gol di De
Giosa, un difensore, che sblocca il risultato e mette il Sorrento in
condizione di giocare sul velluto. Macchè! il Monza non ci sta a
perdere e con Iacopino ha una bella occasione per pareggiare ma il
portiere rossonero Mancinelli (nel frattempo si era fatto male anche
Rossi) faceva buona guardia, guadagnandosi gli applausi del pubblico
di casa.
Per i rossoneri c'è la consolazione di guardare il bicchiere mezzo
pieno che consiste nell'aver aumentato proprio sull'Alessandria e
ricacciato nuovamente a 5 punti. Per il resto è un combattere contro i
mulini a vento. Il rischio maggiore per Simonelli è che la sua squadra
molli troppo presto gli ormeggi e rischi seriamente di arrivare
scarica all'appuntamento clou della stagione, quando in 3 partite ci
si gioca tutto.
La crisi della Spal non conosce soste e ora anche la panchina di
Notaristefano è a forte rischio. In queste ore si sta decidendo il
futuro del tecnico spallino. Dispiace per l'ex fantasista del Como e
del Lecce, perchè finora aveva condotto un campionato di assoluto
livello. Gli ultimi risultati però hanno fatto storcere non poco il
naso alla dirigenza e crediamo che ormai abbia le ore contate. La
Paganese non vinceva da Settembre e questa vittoria almeno riaccende
le speranze di non arrivare ultima. Il Monza dista solo 3 punti e
tutto dopo questa vittoria può cambiare. Va dato atto a Capuano di
averci sempre creduto e la sua squadra comincia a dargli finalmente
delle risposte. Ora bisogna solo dare continuità ai risultati
altrimenti questa risulterà una vittoria di Pirro.
La Salernitana raccoglie la sua 4a vittoria nelle ultime 5 partite e
si insedia prepotentemente in zona play off, insidiando anche il 3°
posto dell'Alessandria che ora dista soltanto 1 punto. La vittoria in
quel di Pavia è di quelle che possono cambiarti la stagione. L'arrivo
del nuovo proprietario, l'italo americano Joseph Cala ha messo le ali
alla squadra granata che ora sogna di nuovo in grande. Al momento
siamo appena all'inizio della gestione Cala e il personaggio sa quello
che vuole. Almeno a parole, ora staremo a vedere i fatti. Sul campo la
squadra ha risposto presente e questo è fondamentale per ridare un
minimo di credibilità ad un progetto che spesso ha vissuto in mezzo
alle onde senza che nessuno difendesse tecnico e giocatori. Montalto
con una doppietta, fa sognare la tifoseria che ora torna a rivedere
uno spiraglio di luce dopo tanto soffrire. Al Pavia non si può
rimproverare nulla perchè per quanto hanno potuto, i ragazzi di
Andrissi, contro una Salernitana così volitiva e tenace poco potevano
fare.
Il Bassano ora ci ha preso gusto e arriva con quella di Crema la sua
5a vittoria consecutiva che permette alla squadra veneta di arrivare
ad un punto dal 3° posto. Qualcosa di esaltante e visto che l'appetito
vien mangiando, siamo convinti che ora Iaconi inizi ad essere curioso
di vedere dove vuole arrivare la sua squadra. La doppietta di
Longobardi fa sognare e anche come sa soffrire la squadra promette
bene. Maurizi si appella ad alcune decisioni arbitrali ma non crediamo
che la sconfitta sia figlia di decisioni arbitrali avverse. Ci
rendiamo conto che per lui ogni momento può essere quello buono per
l'esonero, però non esageriamo. La reazione dei cremaschi nella
ripresa c'è stata ma non è bastata per rimediare almeno un punto. Ora
per loro la classifica si fa sempre più pericolosa e se non si cambia
registro la retrocessione diventa un vero incubo.
La Cremonese torna dalla trasferta di Lumezzane con un punto e
parecchi punti interrogativi. Come abbiamo lodato la squadra di Acori
dopo la bella vittoria di settimana scorsa contro il Pavia, così
quest'oggi dobbiamo criticare una Cremonese molto distratta che ha
permesso alla formazione bresciana di portare a casa un bel pareggio e
così facendo rallenta la rincorsa della Cremonese. Scaglia, un ex, con
la doppietta arriva a 4 reti in 2 presenze. Peccato per lui che la
difesa rovini quanto di buono fatto dal centrocampista arrivato dal
Torino. Volpato ringrazia una difesa distratta come poche e Ferrari
approfitta di un altro errore della difesa.
Altra sconfitta esterna per lo Spezia che ultimamente sta segnando il
passo, con prestazioni convincenti tra le mura amiche e scrosci
esterni che gli impediscono di ritornare in zona play off, come si è
imposto la società dopo la campagna acquisti faraonica, anzi ora Pane
e i suoi farebbero bene a guardarsi le spalle perchè i pericoli
maggiori vengono proprio da dietro. Stavolta a battere i liguri è un
Como che non vuole assolutamente darsi già per sconfitto e sta
cercando con tutti i mezzi di evitare i play out. La vittoria contro
lo Spezia non fa una grinza, visto che il Como ce l'ha messa tutta per
vincere e alla fine ce l'ha fatta. Bardelloni, Buzzegoli per gli
ospiti e Franco, decidono la partita. Per Brevi e Garavaglia una
vittoria di platino che gli consente di affrontare i prossimi ostacoli
con più serenità, consapevoli però che nessuno ti regalerà nulla da
qui alla fine.
Altra sconfitta per un Sud Tirol anche sfortunato, che con la
sconfitta contro il Ravenna si inguaia con le sue stesse mani.
Sebastiani pare aver perso il bandolo della matassa. Neanche il
vantaggio permette al Sud Tirol di vincere, perchè la paura di vincere
permette a Guitto e Rosso di ribaltare il risultato e allontanare la
zona calda della classifica. Ora i giallorossi si trovano in un limbo:
a 4 punti dalla zona play out e a 5 punti dalla zona paradiso.
Girone B:
Nella Domenica in cui la Nocerina si prende una giornata di riposo
pareggiando in casa contro il Siracusa (unica squadra imbattuta contro
i molossi e a non aver subito neanche una rete) dietro di loro nessuno
ne approfitta. Anzi, nonostante tutto, aumenta anche il suo vantaggio
che ora è stratosferico: 12 punti. Ormai la Nocerina è già in B, senza
neanche il bisogno di aspettare eventuali crolli, perchè poi le
condizioni perchè ciò avvenga deve coincidere con sprint mozzafiato
dei suoi avversari. Troppe cose insieme difficilmente si avverano.
Auteri ha condotto una squadra che era tra le favorite della vigilia e
dopo un inizio stentato ha messo la 5a in modo talmente dirompente che
al momento chi ha potuto gli è stato dietro, ma con il passare delle
Domeniche tutto si è dissolto dietro di loro. Gestire, questo è il
termine esatto, ma crediamo che un tecnico come Auteri difficilmente
dirà alla sua squadra di gestire un vantaggio simile. La voglia di
divertirsi e di stupire sarà più forte della voglia di tirare i remi
in barca e godersi l'arrivo dell'isola che all'orizzonte li aspetta:
la serie B.
Partita vissuta molto su sporadiche occasioni da gol, con un Negro che
ha fatto il bello e il cattivo tempo sulla fascia. Primo tempo che ha
visto la Nocerina un po contratta, fisiologico anche scendere in campo
con un po di adrenalina in meno, con il Siracusa che si difendeva
bene. Nella ripresa i molossi cingono d'assedio la porta siciliana ma
l'occasione più ghiotta l'ha proprio Mancosu che all'90° ha la palla
del colpaccio siracusano, ma Gori risponde da campione. Pareggio che
fa molto comodo al Siracusa che continua il suo splendido campionato
vivendo alla giornata. I punti di vantaggio sull'ultima che farà i
play out sono 7 e la voglia di divertirsi senza porsi limiti è tanta.
Sognare non costa nulla e a Siracusa devono essere soddisfatti di un
campionato del genere, anche se non dovessero arrivare i play off.
L'Atletico Roma, ancora scosso per i fattacci di Lunedì scorso
inciampa in una brutta sconfitta in quel di Lanciano, rilanciando
proprio le ambizioni dei frentani che non vincevano dal 19 Dicembre
(2-1 contro il Foligno) che con questi 3 punti torna prepotentemente
in zona play off. Se in società si pensasse meno a criticare Camplone
e più ad incitare la squadra a quest'ora il Lanciano sarebbe molto più
in alto in classifica.
Vittoria che da morale ad un Lanciano che ultimamente ha più pensato a
far polemiche che a giocare.
Partita non indimenticabile ma di questi tempi bisogna accontentarsi
di quello che passa il convento e se arrivano i 3 punti anche in
questo modo, allora si passa all'incasso e al bel gioco ci si pensa
dopo. Artistico decide la partita che fa cadere l'Atletico Roma. Ora
la squadra di Incocciati è stata raggiunta dal Benevento e il margine
di vantaggio sulle altre è di soli 5 punti. Si può riaprire tutto.
Incocciati deve cercare di far assorbire al meglio al suo gruppo
questi 2 ko consecutivi e dar loro la forza di ricominciare come se
nulla fosse accaduto. Non sarebbe la prima volta di crolli verticali,
ma questo Atletico ha le forze per cadere e rialzarsi in modo
repentino.
Dicevamo del Benevento che aggancia l'Atletico. Sanniti che non vanno
oltre il pareggio interno contro un ottimo Viareggio. Solo chi non
conosce la squadra di Scienza si può meravigliare di questo risultato.
Abbiamo visto nascere il progetto dell'ex centrocampista del Foggia in
quel della Versilia e il pari di Benevento rientra in una squadra che
ha saputo fare tesoro dei dettami tattici di un allenatore che sa il
fatto suo. Certo per il Benevento è più una mezza sconfitta questo
pareggio, ma crediamo che la squadra ora paghi anche il senso di
frustrazione e la mancanza di obiettivi. Ritrovarsi con quasi mezzo
campionato ancora da disputare e trovarsi a dover gestire una
posizione in classifica fino ai play off diventa davvero difficile.
Cali di tensione ce ne sono e ce ne saranno perchè non è semplice
motivare una squadra che il suo obiettivo, se tutto va bene lo vedrà
realizzato a fine Maggio. 3 mesi sono lunghi e le ambizioni devono
rimanere alte. Galderisi conosceva già i pericoli di una situazione
del genere e deve trovare quel furore agonistico nei suoi ragazzi.
Guardarli negli occhi e dar loro quella spinta che li porti caricati a
mille nel momento topico della stagione.
Il Viareggio esce tra gli applausi del pubblico e il punto gli sta
anche stretto. Il palo di Bocalon, un vero portento là davanti,
associato alle tante occasioni create dai bianconeri danno il senso di
una partita giocata dal Viareggio a viso aperto. Dopo il vantaggio di
Cristiani, i giallorossi vanno anche in superiorità numerica per
l'espulsione di Martina. Prima l'autorete sfortunata di Pinsoglio e
poi il gol di Pintori, danno al Benevento quell'aria di soddisfazione
e di scampato pericolo. Nella ripresa le streghe tirano il fiato e
all'89° Massoni gela il "Santa Colomba" facendo esplodere lo stadio in
un mare di fischi che poi hanno portato il presidente Vigorito a
rassegnare le dimissioni per le contestazioni alla figlia.
Crollo della Juve Stabia a Foggia contro i satanelli che pare si
divertano a farsi del male da soli. Domenica scorsa eravamo qui a
criticare il Foggia per la sconfitta interna contro il Barletta e
quest'oggi ci ritroviamo ad elogiarli per il sonoro 4-1 rifilato alla
4a forza del campionato. Solo con Zeman possono accadere queste cose.
Lui non passa mai indifferente: o lo si ama o lo si odia. Per il
Foggia un ritorno alla vittoria importante perchè gli consente di
tornare a guardare alla zona play off, complici gli altri risultati,
nuovamente a portata di classifica. Il risultato non fa una piega
perchè là davanti Sau Insigne e Farias fanno davvero paura.
Sulla partita pesa come un macigno l'espulsione di Ciotola a metà
primo tempo, ma il Foggia con il suo gioco veloce ha severamente messo
in difficoltà il centrocampo stabiese che non ha mai trovato i rimedi
giusti per evitare la marea rossonera che si riversava davanti a
Colombi. Il vantaggio arriva tramite un calcio di rigore. Massima
punizione giusta ma il disimpegno dell'ala ex Taranto lascia molto a
desiderare. Sarebbe bastato spazzare invece di temporeggiare. Con i se
e con i ma non si fa la storia e Insigne sblocca il punteggio. Poi
diviene un monologo rossonero con la difesa della Juve Stabia che non
sa, passateci il termine, che pesci prendere. I pericoli arrivano da
tutte le parti e il raddoppio di Romagnoli è solo una conseguenza
logica. Sau e Insigne chiudono la pratica. Mezavilla fa il gol della
bandiera. Per Braglia ora c'è bisogno di cancellare al più presto
questo scivolone e preparare la squadra fin da subito alla sfida di
Domenica contro il Lanciano. Altro esame di maturità contro i
rossoneri frentani. Non sarà di certo una sconfitta a rovinare quanto
di buono fatto dai gialloblè fino ad ora. Le squadre forti si rialzano
e dimostrano che alcuni incidenti di percorso sono opportunità da
sfruttare.
Pari amaro per la Cavese, che contro il Taranto non va oltre l'1-1. Si
sentono voci dire che Rossi sia in bilico. Ci chiediamo se la cosa sia
vera e nel contempo vorremmo dire di pensarci più di una volta. Rossi
in questi mesi ha fatto un lavoro eccellente in una situazione
societaria che tutti conoscono. Ora tutto sembra essersi (quasi)
risolto ma pensare che allontanando Rossi si risolvano i problemi
della squadra, allora significa che non si è capito nulla.
Per il Taranto è un punto importante soprattutto se si pensa che è
uscito indenne da 2 trasferte non semplici come quella di Andria e
quella di Domenica contro i campani. Ora c'è bisogno di una vittoria
interna e di una zampata in trasferta per credere al sogno play off
che rimane l'obiettivo primario di Dionigi e i suoi.
Sconfitta pesante per il Barletta che contro la Ternana rimette tutto
in discussione. Ciò che aveva raccolto in quel di Foggia non più tardi
di 8 giorni fa, lo disperde in una sconfitta interna che alla fine del
campionato può costare molto caro anche come classifica avulsa.
Partono bene i pugliesi che chiudono il tempo con Rana che batte Visi.
La Ternana, che in panchina faceva esordire il nuovo allenatore Bruno
Giordano, non si dava per vinta e nella ripresa con il cecchino per
antonomasia, Tozzi Borsoi, riusciva a ribaltare il punteggio. Vittoria
che può aiutare le fere ad uscire da una situazione di classifica
imbarazzante.
Sonante 3-0 della Lucchese ai danni di un Gela che ha subito in lungo
e in largo la squadra di Indiani. Per il tecnico rossonero il 2011 si
è presentato con 13 punti su 15 nelle prime 5 partite. Ora la Lucchese
è di nuovo in corsa per un posto al sole. Cosa chiedere di meglio da
una squadra? Anche la situazione a livello societario volge al sereno
e tornano le condizioni per poter sognare.
Il Gela non poteva di certo prendere a Lucca i punti che gli servivano
per salvarsi, ma ora non c'è tempo di recriminare, anche perchè la
clessidra si va esaurendo pian piano.
Un Pisa sciupone come poche volte abbiamo visto quest'anno non riesce
a battere il Cosenza. Tante, troppe le occasioni sprecate da Guidone e
compagni per ritenersi soddisfatti di un pari che sa molto di beffa.
Partita che vedeva i nerazzurri costretti a vincere per allontanare lo
spettro della retrocessione (avviso ai naviganti, ci sono 9 squadre in
9 punti a testimonianza che quest'anno per la lotta per non
retrocedere si dovrà attendere l'ultima giornata) ma 2 errori della
difesa permettono,prima a Fiore e poi a Thackray di ristabilire la
parità dopo che il Pisa, prima con il suo trascinatore Carparelli e
poi con De Oliveira hanno provato a vincerla questa partita ma invano.
Ora si parla, tanto per cambiare, di un esonero di Semplici. Ma la
dirigenza si è mai posta una domanda: abbiamo anche noi delle colpe? A
noi pare che si esponga sulla pubblica piazza il nome dell'allenatore,
che in questo caso è Semplici ma può essere benissimo un altro,
rendendolo colpevole di qualunque malefatta della squadra. C'è bisogno
di coraggio e di voglia di assunzioni di responsabilità. A tutti i
livelli.
Sul Cosenza che dire: una squadra costruita per un campionato di
vertice che ora si ritrova a lottare per non retrocedere. I valori
sono superiori a molte squadre che militano in questo girone ma se la
squadra avesse avuto fin dal primo vagito di questo campionato una
dirigenza degna di questo nome a quest'ora il Cosenza si troverebbe a
lottare per ben altri obiettivi.
Sconfitta per il Foligno che getta alle ortiche quello che di buono
aveva fatto in queste ultime 4 partite dove aveva raccolto 10 punti su
12 a disposizione. L'Andria non ruba nulla, diciamolo da subito, anzi
con questa vittoria fa un bel passo avanti nella sua corsa ad evitare
i play out. Decide Cozzolino in zona cesarini quando ormai sembrava
che il pareggio fosse il risultato più logico. Ora Giunti deve cercare
di far assorbire subito alla sua squadra questo stop e pensare fin da
subito alla prossima sfida che è un altro test di quelli tosti:
Gela-Foligno. Un pezzo di salvezza degli umbri passa anche dalla
Sicilia.
Daniele Mosconi
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