E’ stata una partita vera, i due allenatori hanno messo in campo formazioni credibili. Allegri ha schierato Ronaldinho e il giovane Oduamadi dietro a Borriello, perno centrale. Dinho si è mosso bene, ha saltato più volte l’uomo e ha pennellato assist come suo solito, è parso in buona forma, tirato nel fisico e in palla nelle giocate; indietro, invece, Borriello, lento e impacciato, ma si sa, i giocatori di stazza entrano sempre in forma più tardi. Ottima la prova di Thiago Silva dietro, a parte il penalty fallito, il ragazzo brasiliano ha sempre giocato d’anticipo e ha raddoppiato o chiuso falle aperte dai compagni di reparto. Anche Pirlo e Seedorf hanno regalato qualche buona giocata nata dalla loro immensa tecnica, ma non hanno avuto costanza e la benzina è finita presto. Comunque un buon Milan nel primo tempo: padrone del campo col possesso palla e più convincente nel gioco, è mancata la velocità, come ha ammesso lo stesso Allegri, ma a livello di approccio e costruzione di gioco è stata una buona prova.
Dall’altre parte, la Juventus è stata l’esatto contrario, un diesel. Partita lenta, impacciata, ha lasciato l’iniziativa al Milan ed è rimasta sulla difensiva, sfruttando le ripartenze. Qualche volta si è resa pericolosa, ma poca roba; il centrocampo ha peccato di intraprendenza, con l’ennesima prova incolore di Marchisio, un pesce fuor d’acqua, timido e impreciso; meglio Felipe Melo, che si è preso più responsabilità ed è stato più disciplinato: nel complesso buona la prova del brasiliano. Encomiabile Pepe sulla destra con una partita tutta corsa e sacrificio, recuperi e diagonali, ha dimostrato di essere in una forma fisica eccezionale, visto il periodo. Bocciati invece Del Piero e Trezeguet, il capitano è stato troppo impreciso e il francese, come al solito poco servito, si è visto davvero di rado. Ottimo, al solito, Giorgio Chiellini in difesa, ma non stupisce più. La musica è cambiata quando, nella ripresa sono entrati Diego e Amauri. Il primo ha tanta voglia di dimostrare al popolo juventino di cosa è capace e si è messo immediatamente in mostra, prendendo palla tra le linee, puntando l’uomo e andando alla conclusione più di una volta; Amauri ha fatto più movimento di Trezeguet, ha lavorato e si è guadagnato qualche buona punizione. Per Sissoko vale solo stesso discorso di Borriello: un gigante che ha bisogno di tempo per riprendersi,è apparso goffo e pesante.
Tirando le somme, una gara utile per entrambi i mister che, a una settimana dall’inizio del campionato, hanno potuto chiarire gli ultimi dubbi di formazione e valutare la condizione complessiva dei loro uomini. E’ arrivata l’ora di dire: buon campionato a tutti!
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