Di Giacomo Cerina
Non c’è nulla da dire, nulla da recriminare, quando una squadra gioca a tutto campo, corre per due, è organizzata davvero bene e non ha paura di mostrare apertamente il suo gioco, pur davanti ad un avversaria, sulla carta, decisamente superiore. E’ il bello del calcio: smentire pronostici e non dare mai nulla per scontato. Il Bari ha giocato una partita superba davanti a una Juve apparsa in netta difficoltà. Era successo anche l’anno scorso al San Nicola, prima giornata di campionato, il Bari mette sotto l’Inter e finisce in pareggio. Questa volta alla Juve è andata peggio, Chiellini all’ultimo secondo ha spedito alta l’ occasione migliore della squadra in tutta la partita. Un errore incredibile che comunque non basta come alibi per la compagine bianconera, ancora molto indietro nell’attuazione del nuovo progetto. Ben sei i nuovi innesti nella formazione titolare, di cui due arrivati nell’ultima settimana: evidentemente, troppo presto per avere un abbozzo di integrazione all’interno dei meccanismi di squadra. La pausa per la nazionale per nessuna squadra risulta più utile che per la juve, in questo momento.
La squadra di Del neri ha ballato sulle fasce difensive con un De ceglie ancora una volta inguardabile in fase difensiva, sovrastato dal folletto Alvarez, e un Motta in difficoltà nelle chiusure e nei movimenti coi compagni. Buona invece la prova della coppia Bonucci – Chiellini, che pare già rodata. A metà campo un pessimo Marchisio ha buttato al vento per l’ennesima volta una buona occasione di mettersi in mostra, ora che è arrivato anche Aquilani, rischia seriamente di stare in panchina; Felipe Melo se l’è cavata meglio, è stato più ordinato e ha pure sfiorato il gol con una bella iniziativa ma ha sofferto tremendamente la tecnica di Almiron, ex di lusso. Sulle fasce brutta partita di Pepe, impreciso nei passaggi e nei cross e giustamente sostituito, mentre per Krasic regge ogni tipo di alibi, ma non è mancato sicuramente l’impegno. Davanti si è visto uno spento Del piero che, costretto agli straordinari alla sua età, è parso affaticato e in ritardo, mentre Quagliarella ha corso come un matto, provando più volte la conclusione ma ha peccato in precisione.
La squadra di Ventura, invece, è piaciuta in ogni reparto. Buona la difesa, molto ordinata; fenomenale il centrocampo con un Almiron che si merita la palma di migliore in campo: sontuosa la sua partita in cabina di regia. Ottimo anche Donati; entrato al posto dell’acciaccato Gazzi, l’ex Celtic ha segnato un gran gol e si è integrato alla perfezione col compagno di reparto argentino. Dalle fasce è arrivata una continua spinta, sia dai terzini che dalle ali, che hanno lavorato con costanza i fianchi bianconeri, soprattutto con l’honduregno Alvarez, una scheggia. Davanti si è visto già un buon Barreto, vivace anche se poco preciso.
Alla squadra barese e al suo mister vanno fatti i complimenti sinceri. Dopo un grande campionato scorso, culminato nel decimo posto finale, quest’anno è cominciato col botto. Persi due grandi difensori, nel giro della nazionale, come Bonucci e Ranocchia, il gruppo non pare averne risentito particolarmente. Gioco spumeggiante e primi tre punti per i Ventura boys.
Alla juve, al contrario, serve tempo e servono a maggior ragione tutti i giocatori a disposizione. Ma il primo segnale non è incoraggiante: Martinez è uscito malconcio dal San Nicola, si parla per lui di un mese di stop, se non di più. Per la Vecchia Signora un’ altra stagione stregata con gli infortuni?
La squadra di Del neri ha ballato sulle fasce difensive con un De ceglie ancora una volta inguardabile in fase difensiva, sovrastato dal folletto Alvarez, e un Motta in difficoltà nelle chiusure e nei movimenti coi compagni. Buona invece la prova della coppia Bonucci – Chiellini, che pare già rodata. A metà campo un pessimo Marchisio ha buttato al vento per l’ennesima volta una buona occasione di mettersi in mostra, ora che è arrivato anche Aquilani, rischia seriamente di stare in panchina; Felipe Melo se l’è cavata meglio, è stato più ordinato e ha pure sfiorato il gol con una bella iniziativa ma ha sofferto tremendamente la tecnica di Almiron, ex di lusso. Sulle fasce brutta partita di Pepe, impreciso nei passaggi e nei cross e giustamente sostituito, mentre per Krasic regge ogni tipo di alibi, ma non è mancato sicuramente l’impegno. Davanti si è visto uno spento Del piero che, costretto agli straordinari alla sua età, è parso affaticato e in ritardo, mentre Quagliarella ha corso come un matto, provando più volte la conclusione ma ha peccato in precisione.
La squadra di Ventura, invece, è piaciuta in ogni reparto. Buona la difesa, molto ordinata; fenomenale il centrocampo con un Almiron che si merita la palma di migliore in campo: sontuosa la sua partita in cabina di regia. Ottimo anche Donati; entrato al posto dell’acciaccato Gazzi, l’ex Celtic ha segnato un gran gol e si è integrato alla perfezione col compagno di reparto argentino. Dalle fasce è arrivata una continua spinta, sia dai terzini che dalle ali, che hanno lavorato con costanza i fianchi bianconeri, soprattutto con l’honduregno Alvarez, una scheggia. Davanti si è visto già un buon Barreto, vivace anche se poco preciso.
Alla squadra barese e al suo mister vanno fatti i complimenti sinceri. Dopo un grande campionato scorso, culminato nel decimo posto finale, quest’anno è cominciato col botto. Persi due grandi difensori, nel giro della nazionale, come Bonucci e Ranocchia, il gruppo non pare averne risentito particolarmente. Gioco spumeggiante e primi tre punti per i Ventura boys.
Alla juve, al contrario, serve tempo e servono a maggior ragione tutti i giocatori a disposizione. Ma il primo segnale non è incoraggiante: Martinez è uscito malconcio dal San Nicola, si parla per lui di un mese di stop, se non di più. Per la Vecchia Signora un’ altra stagione stregata con gli infortuni?
Giacomo Cerina
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