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Il Punto sul Mondiale: Incredibile ma vero, Argentina e Brasile fuoriDi Fabrizio Landolfi
Quello che si sta svolgendo in questi giorni è un Campionato Mondiale davvero ricco di sorprese e colpi di scena: fino a pochi giorni fa, prima dell’inizio dei quarti di finale, quasi tutti davamo per favorite il Brasile e l’Argentina. Le due grandi squadre sudamericane erano viste come le probabili finaliste di Sudafrica 2010, eppure entrambe sono state eliminate, con conseguente delusione e rabbia dei rispettivi tifosi, che si aspettavano di arrivare ben più avanti. L’Argentina oltre ad essere battuta è stata addirittura umiliata dalla Germania: quella di Città del Capo è una sconfitta che resterà inevitabilmente nella storia della nazionale attualmente guidata da Maradona. Nessuno avrebbe immaginato che la squadra in cui giocano autentici fuoriclasse come Messi, Tevez, Higuain e Mascherano (solo per citarne qualcuno) sarebbe stata sconfitta addirittura per 4-0 dalla pur ottima Germania di Loew. Al contrario, qualcuno avrà pronosticato una vittoria dell’Olanda sul Brasile, ma immaginare che la Selecao europeizzata di Dunga sarebbe andata in vantaggio per poi subire la rimonta degli olandesi era alquanto difficile. Facendo un discorso più generale su tutta la competizione, era ancora più difficile, alla vigilia, prevedere che tra le prime quattro classificate non ci sarebbero state nè l’Argentina, nè il Brasile, nè l’Inghilterra nè tantomeno le due finaliste dello scorso Mondiale, Italia e Francia, naufragate nella frase a gironi. Ora sappiamo che restano da giocare quattro partite: le due semifinali saranno Olanda-Uruguay e Germania-Spagna, dopodichè andranno in scena la finale per il terzo posto e la finalissima. Ma a questo punto fare pronostici è qualcosa di troppo azzardato; il Mondiale ci ha dimostrato che nulla è scontato. Anzi, nulla è prevedibile.
I quarti di finale sono iniziati con la sfida di Porth Elisabeth tra Olanda e Brasile, nella quale i verdeoro avrebbero dovuto confermare di essere una squadra solida, quadrata e cinica, ovvero gli aggettivi che erano stati accostati dopo le altre gare a Kakà e compagni. Invece, una volta trovatosi in svantaggio per la prima volta in questo Mondiale, il Brasile non è riuscito a reagire nel modo giusto: troppo nervosismo e poca lucidità. All’improvviso è sparita quella squadra abile e sorniona costruita da Dunga, definito da tutti il più “europeo” tra gli allenatori brasiliani. All’inizio della gara i suoi erano partiti sicuramente meglio degli avversari, trovando il gol dopo dieci minuti con Robinho; ma probabilmente hanno affrontato il secondo tempo troppo convinti della loro superiorità. Perciò l’Olanda, che nella prima frazione era apparsa frastornata e in soggezione, ha avuto la meglio. E’ vero che il gol del pari è stato piuttosto fortunoso, frutto di un’incomprensione tra Julio Cesar e Felipe Melo sul lancio di Sneijder, ma fino a quel punto nulla era compromesso. Ciò che è mancato è stata una reazione opportuna da parte del Brasile, che una volta subìto anche il gol del 2-1 realizzato di testa da Sneijder (non certo uno specialista del gioco aereo) ha perso la testa. In molti hanno accusato Felipe Melo di essere il principale responsabile dell’eliminazione della Selecao: in effetti il centrocampista della Juve è stato protagonista in negativo, con l’autogol causato dallo scontro col proprio portiere e l’espulsione rimediata per un bruttissimo fallo su Robben. Ma Melo non è stato l’unico giocatore brasiliano a farsi prendere dal nervosismo: basta vedere il modo quasi isterico con cui Robinho inveiva contro avversari ed arbitro. A dimostrare il giusto carattere è stata invece l’Olanda, che ora si giocherà la semifinale contro l’Uruguay, uscito vincente dalla partita di Johannesburg contro il Ghana. Alla squadra di Tabarez non sono bastati centoventi minuti per battere l’ultima africana rimasta in corsa: anzi, all’ultimo minuto dei tempi supplementari, con il risultato ancora sull’1-1 in virtù delle reti segnate da Muntari e da Forlan, l’Uruguay si è trovato ad un passo dall’eliminazione. L’attaccante Luis Suarez, trovandosi sulla linea di porta, non ha potuto fare altro che respingere di mano un tiro che avrebbe consegnato la vittoria al Ghana. L’arbitro non ha avuto dubbi: rigore per i ghanesi e cartellino rosso per Suarez, che ora salterà la prossima per squalifica, però con quello fallo di mano ha salvato la sua nazionale. Perchè Gyan ha calciato il rigore sulla traversa a pochi istanti dalla fine dei supplementari, rinviando il verdetto finale agli altri calci di rigore, quelli che sono considerati una lotteria. Dal dischetto per i sudamericani ha sbagliato solo Pereira, mentre per il Ghana gli errori sono stati due: quelli di Mensah ed Adiyah. Così gli africani hanno subìto un’amara (e forse immeritata) eliminazione; in semifinale è approdato l’Uruguay.Nel pomeriggio successivo sono scese in campo Argentina e Germania al Green Point di Cape Town, per una gara che sapeva tanto di finale anticipata. I tedeschi hanno trionfato nettamente, un rotondo 4-0 ha mandato a casa bruscamente Maradona e i suoi. Il vantaggio siglato da Mueller al terzo minuto di gioco ha permesso alla Germania di avere subito la partita in discesa: gli albicelesti hanno cercato di reagire ma la solidità della squadra avversaria è stata impressionante. Leo Messi, considerato il calciatore più talentuso del mondo tra quelli in attività, è stato ingabbiato dalla difesa teutonica, senza riuscire a divincolarsi. Anche altri suoi compagni, come Higuain e Maxi Rodriguez, sembravano fuori dal gioco e non riuscivano a rendersi pericolosi, mentre Di Maria e Tevez creavano più problemi ai tedeschi, senza però incidere più di tanto. Il primo tempo è terminato così 1-0, ma nella ripresa gli uomini di Loew si sono scatentati, colpendo duramente l’Argentina con le loro ripartenze: Klose, Friedrich e di nuovo il giovane Mueller hanno superato il portiere argentino Romero, fissando il risultato finale sul 4-0. L’eliminazione arrivata in questo modo è un grande smacco per gli argentini, che disponevano della rosa più talentuosa a livello di individualità, ma non sono riusciti ad essere una squadra compatta come la Germania. Maradona ha subìto le critiche dei suoi tifosi, che si chiedono perchè il Pibe non abbia fatto entrare Milito: se non dall’inizio, il ct avrebbe potuto inserire il bomber dell’Inter a partita in corso, sull’1-0 per i tedeschi, o anche sul 2-0. Invece ha preferito giocarsi solo la carta Aguero, in modo disperato, dopo il terzo gol incassato. Difficile stabilire fino a che punto il risultato sia dipeso dalle scelte di Diego Armando Maradona e fino a che punto sia stato frutto della impeccabile prestazione della Germania, che conferma ancora una volta di essere una nazionale dal grande carattere e di saper affrontare con freddezza avversarie temibili come Argentina ed Inghilterra. Inoltre, i ragazzi di Loew giocano un calcio divertente e spettacolare, che finora si è dimostrato anche molto concreto: sono otto i gol segnati dalla Germania in queste due partite.
Nell’ultima gara dei quarti di finale, giocata di sera all’Ellis Park, la Spagna ha eliminato il Paraguay vincendo per 1-0. Non sono mancate le difficoltà per le “furie rosse”, per l’occasione in divisa blu, che sono riuscite a sbloccare il risultato solo all’84’ grazie al solito David Villa, attuale capocannoniere del Mondiale sudafricano. Non è stato impeccabile l’operato della terna arbitrale: il Paraguay può recriminare per un gol annullato a Barreto sullo 0-0, per un fuorigioco che in realtà non c’era. Ma a rendere rocambolesca la partita hanno contribuito anche due rigori sbagliati, uno per parte: quello per la Spagna era stato trasformato da Xabi Alonso, ma il direttore di gara ha deciso di farlo ripetere, poichè troppi calciatori erano entrati in area prima della battuta. Il centrocampista iberico ha battuto nuovamente, ma il portiere Villar ha respinto il suo tiro per poi commettere un fallo su Fabregas, che era in procinto di controrespingere la palla in rete. Sarebbe stato di nuovo calcio di rigore per la Spagna, ma l’arbitro ha lasciato proseguire. Dunque anche gli spagnoli hanno potuto recriminare su un episodio, ma a pochi minuti dallo scadere ci ha pensato il bomber Villa a battere il portiere paraguayano, grazie anche ad una splendida azione costruita da Iniesta. La Spagna ha quindi timbrato il biglietto per le semifinali, nelle quali dovrà vedersela con la Germania: si prospetta una partita dura per entrambe le squadre, che solo due anni fa si affrontarono nella finale di Euro 2008. L’esito fu positivo per la Roja, che ebbe la meglio sui tedeschi con un gol di Fernando Torres: stavolta i panzer vorranno a tutti i costi la rivincita, ma la Spagna ha tantissima voglia di raggiungere una finale mondiale per la prima volta nella sua storia.
Tutte le grandi squadre europee nella prima fase di questa competizione avevano trovato difficoltà, mentre Argentina e Brasile sembravano avere già la finale a portata di mano: ora che siamo arrivati alle semifinali di Sudafrica 2010 le cose si sono invertite. Tre semifinaliste su quattro sono europee, ed è rimasto solo l’Uruguay a rappresentare il Sudamerica. La Celeste, che possiamo ormai definire la squadra-rivelazione del Mondiale, ha però le statistiche dalla sua parte: infatti nessuna nazionale europea, finora, ha mai vinto una Coppa del Mondo fuori dal vecchio contintente. L’unica cosa certa per i calciofili di tutto il mondo è che in un Mondiale così pieno di colpi di scena può accadere di tutto. Fabrizio Landolfi
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