Tutto pronto per il mondiale di Sudafrica 2010

Tutto pronto per Sudafrica 2010

Di Fabrizio Landolfi

Siamo quasi arrivati all’inizio dei Campionati Mondiali, l’evento calcistico più atteso e seguito del pianeta; le squadre hanno ancora una settimana di tempo per prepararsi, dopodichè si comincia a giocare. Sarà il primo Mondiale giocato nel continente africano, in casa dei Bafana Bafana, soprannome con cui i tifosi sudafricani chiamano i giocatori della loro nazionale (in lingua zulù significa “i nostri ragazzi”), nonchè uno dei pochi Mondiali giocati in un clima freddo. Infatti, nei mesi di giugno e luglio in Sudafrica è inverno, e le temperature sono molto rigide. A pensarci sembra strano, dato che nell’immaginario di noi europei l’Africa è da sempre un continente caldo e soleggiato. Eppure le nazionali impegnate nel Mondiale che sta per iniziare dovranno abituarsi a questo tipo di clima, oltre all’altura non indifferente dove sono situate le città e gli stadi. L’Italia di Lippi ha potuto saggiare le condizioni ambientali del paese ospitante già lo scorso anno, partecipando alla Confederations Cup, un torneo che sapeva tanto di “sopralluogo” in vista del Mondiale 2010, dunque conosce già gli aspetti climatici. Come conosce già le vuvuzelas, le famose trombe dal suono molto rumoroso e vibrante che i tifosi sudafricani usano portare allo stadio per poi suonarle ininterrottamente dall’inizio alla fine delle partite. Chi seguirà i Mondiali da casa si augura che le regie televisive usino qualche sistema particolare per escludere quel suono piuttosto fastidioso, mentre non avranno scampo gli spettatori “non suonatori” allo stadio e i calciatori. Vuvuzelas a parte, l’atmosfera che il pubblico sudafricano crea attorno al calcio è molto positiva e festosa; i tifosi di casa hanno un atteggiamento abbastanza amichevole nei confronti delle squadre avversarie e fanno molto tifo anche quando vanno a vedere l’Italia, il Brasile o altre grandi. Lo abbiamo visto proprio durante la Confederations Cup del 2009: nelle partite degli azzurri non mancava il sostegno dagli spalti.

Le candidate più accreditate per la vittoria finale sono il solito Brasile, l’Argentina stellare guidata da Maradona, e l’Inghilterra di Capello, ma alcuni scommettono anche sulla Spagna attuale campione d’Europa e sulla Germania. Partono invece senza i favori dei pronostici la nostra Italia e la Francia di Raymond Domenech. Prima d’ora nessuna squadra europea ha vinto la Coppa del Mondo giocando fuori dal vecchio continente: quindi, considerando le statistiche sembrerebbe più facile ipotizzare che vinca una nazionale sudamericana. In pratica, Brasile o Argentina. Ma come sappiamo le statistiche contano fino ad un certo punto e i tabù prima o poi vengono sfatati.

Marcello Lippi, lo stesso ct che ha portato l’Italia alla vittoria nell’indimenticabile Mondiale tedesco del 2006, si dice ottimista sulla nuova avventura azzurra. Eppure la squadra non convince tifosi ed addetti ai lavori, sembra meno affidabile di quella che trionfò quattro anni fa a Berlino e piuttosto anonima. Diversi calciatori, come Cannavaro, Zambrotta, Gattuso e Camoranesi, a causa dell’età o degli infortuni subìti, non sono più irresistibili come nel 2006, nel reparto d’attacco vi sono tutti buoni giocatori che hanno fatto bene in serie A, ma non hanno grandissima esperienza internazionale, e sembra mancare un leader, un campione che faccia da punto di riferimento. Per intenderci, come Rooney nell’Inghilterra, Messi nell’Argentina, Torres nella Spagna, Cristiano Ronaldo nel Portogallo, oppure com’erano ai tempi in cui giocavano in nazionale i vari Baggio, Vieri, Totti, Del Piero o Toni. Senza un nome così, la nazionale risulta quantomeno un po’ anonima: in tanti accusano Marcello Lippi di essere troppo conservatore nella scelta di continuare ad affidarsi, più o meno, allo stesso gruppo di giocatori non più giovanissimi che con lui hanno conquistato la Coppa del Mondo nel 2006. Inoltre, una buona parte del pubblico non ha gradito l’esclusione di alcuni giocatori di altissimo livello, su tutti Cassano, Balotelli e Totti. Di sicuro Lippi, per sua caratteristica, tende a fidarsi più di calciatori ultratrentenni ma esperti piuttosto che di nuove leve alla ribalta; ma è anche vero che in Italia il ricambio generazionale scarseggia un po’, le grandi squadre hanno sempre meno giocatori italiani nell’undici titolare (la più forte, l’Inter, addirittura non ne ha nessuno), di conseguenza le alternative ai “vecchi” campioni sono gente come Bonucci, Bocchetti, Crisicito, Cossu, Pepe ecc. Ottimi elementi, che in serie A hanno dimostrato grandi qualità, ma non avendo esperienza in campo internazionale è difficile prevedere come saprebbero affrontare un Campionato del Mondo.

Il fatto di partire per i Mondiali tra le polemiche e lo scetticismo generale non è comunque una novità in casa Italia: è quello che accade quasi sempre. In molti fanno notare che anche nel 1982 e nel 2006 le premesse non erano buone, nessuno credeva nella nazionale, eppure gli azzurri conquistarono la vittoria. Ci auguriamo che possa andare così anche stavolta, anche se, con tutto il rispetto per Lippi e i suoi giocatori questa nazionale non sembra essere la più forte della competizione. Il girone F, quello in cui è inserita, sulla carta è piuttosto abbordabile: Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia non sono certo avversari imbattibili, ma guai a prenderli con leggerezza, anche perchè in queste grandi competizioni le squadre piccole danno sempre il massimo. Comunque, l’Italia di Lippi può tranquillamente puntare alla vittoria del girone: nel caso in cui riuscisse ad ottenerla incontrerebbe agli ottavi di finale la seconda classificata del girone E, che comprende Olanda, Danimarca, Giappone e Camerun. In caso di approdo ai quarti di finale c’è la possibilità che gli azzurri incontrino la Spagna, ma come sempre fare previsioni sui possibili incroci è piuttosto complicato.

Di seguito, la rosa completa dell’Italia che partirà per il Sudafrica:

PORTIERI: Buffon, De Sanctis, Marchetti

DIFENSORI : Bocchetti, Bonucci, Cannavaro, Chiellini, Criscito, Maggio, Zambrotta.

CENTROCAMPISTI: Camoranesi, De Rossi, Pirlo, Gattuso, Montolivo, Marchisio, Palombo, Pepe.

ATTACCANTI: Di Natale, Gilardino, Quagliarella, Iaquinta, Pazzini.

Non è ancora chiaro con quale modulo tattico Lippi abbia intenzione di schierare i suoi uomini, in questi giorni di ritiro al Sestriere ne sono stati provati diversi. La squadra farà il suo esordio lunedì 14 giugno, alle ore 20.30, allo stadio Green Point di Città del Capo. L’avversario sarà il Paraguay del ct Gerardo Martino; tra le file dei sudamericani, tra gli altri, il bomber Roque Santa Cruz del Manchester City e il centrocampista Barreto, conosciuto dal pubblico italiano perchè milita nell’Atalanta. Il Mondiale inizierà tre giorni prima, l’11 di giugno, con la gara inaugurale tra i padroni di casa del Sudafrica e il Messico: tra le cosiddette “grandi”, esordiranno prima di noi Olanda, Inghilterra, Germania, Argentina e Francia.

Il 20 giugno toccherà di nuovo all’Italia, che giocherà alle ore 16.00 contro la Nuova Zelanda, una delle squadre meno conosciute del Mondiale, qualificatasi grazie allo spareggio con la nazionale del Barhain. Quattro giorni dopo, sempre alle 16.00 la terza ed ultima gara delle eliminatorie per gli azzurri contro la Slovacchia. Quest’ultima è l’unica tra le 32 squadre a partecipare per la prima volta alla fase finale di un Campionato del Mondo, anche perchè fino al 1993 era unita all’attuale Repubblica Ceca. Tra i giocatori slovacchi spicca il centrocampista offensivo Marek Hamsik, che milita nel Napoli da tre anni.

Marcello Lippi non è l’unico commissario tecnico criticato dai suoi tifosi per la scelta dei giocatori da convocare: anche in Brasile hanno fatto scalpore le esclusioni dalla Selecao di Ronaldinho, Pato ed Adriano decise da Carlos Dunga. Altrettanto “originale” è stato il ct argentino ex campione del mondo Diego Maradona, che ha lasciato a casa gli interisti Zanetti e Cambiasso nonostante l’annata splendida dei due, freschi vincitori di scudetto, Coppa Italia e Champions League. Ma anche Raymond Domenech, discusso allenatore della Francia, come nel suo stile ha fatto almeno una scelta abbastanza impopolare: quella di non convocare Karim Benzema, forte attaccante francese del Real Madrid.

Prendendo in considerazione le qualità tecniche dei singoli, l’Argentina di Maradona appare sulla carta la nazionale più forte dei Mondiali: la sua arma migliore è un attacco stellare formato da Milito, Messi, Tevez, Higuain, Aguero e Palermo. Tuttavia l’albiceleste è riuscita a qualificarsi a Sudafrica 2010 solo in extremis, grazie ad una rete di Mario Bolatti alla fine della partita con l’Uruguay, ed ha collezionato diverse brutte figure nelle gare di qualificazione, su tutte la sconfitta per 6-1 in Bolivia. Molti addetti ai lavori sono scettici sulle capacità di Maradona come ct, ma sicuramente se l’Argentina troverà la giusta organizzazione per amalgamare i vari fuoriclasse che ha, sarà molto difficile fermarla. Come sarà difficile per chiunque fermare il Brasile, una squadra forse meno spettacolare e spumeggiante rispetto alla tradizione carioca, a cui Dunga ha dato un’impronta più europea: i verdeoro, per la prima volta, sembrano addirittura più forti in difesa con Maicon, Lucio, Juan, Dani Alves o Michel Bastos, che non in avanti dove hanno comunque campioni come Luis Fabiano, Nilmar, Kakà e Robinho. Altra grande favorita è l’Inghilterra: una squadra che da molto tempo non riesce a fare troppo bene nelle fasi finali delle grandi competizioni, ma quest’anno, sotto la guida di Fabio Capello, sembra aver trovato la capacità di imporsi grazie alla potenza fisica, alla velocità e al pragmatismo impresso dal tecnico friulano. Il pezzo più pregiato della nazionale albionica è senz’altro Wayne Rooney, fuoriclasse del Manchester United. Gli altri attaccanti, Crouch, Defoe ed Heskey non sono altrettanto tecnici ma ugualmente temibili grazie alla stazza fisica e alle capacità nel gioco aereo. In più Capello può contare anche negli altri reparti su grandi campioni molto esperti di competizioni internazionali, come i centrocampisti Lampard, Gerrard e Carrick e i difensori Terry e Ferdinand.

Italia e Francia, come detto in precedenza, arrivano al Mondiale senza grande favore da parte dei pronostici, ma sono pur sempre le due squadre che quattro anni fa si sono contese la finalissima, con la vittoria dell’Italia ai calci di rigore; di conseguenza si tratta comunque di nazionali esperte che hanno giocatori abituati a palcoscenici di questa importanza. La Germania sembra meno favorita rispetto ad Inghilterra, Argentina e Brasile, eppure si tratta di una squadra piena di ottimi giocatori, con un bravo ct come Joachim Loew, che ha ottenuto un terzo posto nell’ultimo Mondiale ed un secondo posto nell’ultimo Europeo, perdendo soltanto in finale contro la Spagna. Inoltre, quella tedesca è per tradizione una nazionale ostica, tenace e solida, che quasi sempre arriva fino in fondo nelle competizioni, qualificandosi tra le prime quattro. I suoi giocatori più temibili sono Klose, Podolski, e Schweinsteiger, ma anche due novità come Gomez e Muller, che hanno fatto molto bene nel Bayern Monaco. Non potrà invece partecipare a Sudafrica 2010 il capitano Michael Ballack, bloccato da un infortunio. Quanto alla Spagna, è sempre stata una squadra piena di fuoriclasse, che gioca un calcio offensivo, molto tecnico e spettacolare, eppure non riusciva mai ad essere concreta nei grandi appuntamenti, uscendo spesso dalle competizioni agli ottavi o ai quarti. Ma con la vittoria dell’Europeo del 2008, nel quale hanno eliminato anche l’Italia ai quarti, le “furie rosse” sono finalmente riuscite ad imporsi in una grande competizione, e faranno di tutto per vincere anche il Mondiale. I fuoriclasse, nelle loro file, non mancano: ce ne sono moltissimi, da Torres a Villa, da Fabregas a Xavi, da Xabi Alonso ad Iniesta, passando per Sergio Ramos e Puyol. Anche l’Olanda è una nazionale che ha sempre avuto grandi giocatori, ha sempre giocato un calcio bello, divertente e spettacolare, ma non è mai riuscita a vincere un Mondiale; durante gli europei del 2008 sembrava davvero la favorita, prima della pesante sconfitta contro la Russia. In ogni modo, leggendo la formazione degli “arancioni” ci si rende conto che si tratta di una delle squadre migliori, almeno in base alle qualità dei singoli. Soprattutto per la fase offensiva l’allenatore Van Marwijk ha a disposizione molti campioni, come Robben, Van Persie, Huntelaar, Kuyt, Sneijder, e Van der Vaart.

Dunque, si profila sicuramente un Mondiale molto combattuto, incerto e pieno di incognite: riuscirà Capello a riportare alla vittoria l’Inghilterra dopo tanti anni? Riusciranno gli argentini a giocare come sanno ed imporsi? Il Brasile sarà in grado di non sentire la mancanza di Ronaldinho e Pato? E l’Italia, ci stupirà ancora una volta ed arriverà in fondo, come ha fatto spesso? Tutti noi appassionati di calcio staremo a vedere con grande entusiasmo e curiosità.

Fabrizio Landolfi

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