Slovacchia - Italia 3 - 2: Che disfatta!

Slovacchia - Italia 3 - 2: Che disfatta!

Di Fabrizio Landolfi

La nazionale italiana perde la terza ed ultima gara del suo girone e viene eliminata dal Mondiale sudafricano. A Johannesburg s’impone la Slovacchia con il risultato finale di 3-2: se le prestazioni degli azzurri nelle altre due gare avevano lasciato a desiderare, quella di oggi è stata davvero desolante. Una squadra senza un gioco, senza idee e senza fantasia che sapeva di dover vincere ma non è riuscita neppure a pareggiare. Il risultato è un’eliminazione che pesa come un macigno sulle spalle della nazionale campione del mondo in carica: era dal 1974 che l’Italia non usciva da un Mondiale subito dopo il primo turno. I tifosi più giovani non ricordano un’altra nazionale che ha conseguito risultati così disastrosi, per giunta in un girone in cui gli avversari erano di livello medio-basso; viene spontaneo domandarsi come sarebbe andata se fosse capitata in un raggruppamento con squadre di maggiore qualità.

Ieri pomeriggio Lippi ha scelto un 4-3-3 per affrontare la Slovacchia, confermando il quartetto difensivo formato da Zambrotta e Crisicito sulle fasce e Chiellini al centro accanto al capitano Cannavaro. A centrocampo è tornato Rino Gattuso, insieme a De Rossi e Montolivo, mentre nel reparto d’attacco Pepe e Di Natale sono stati posizionati sulle fasce, con Iaquinta al centro. La partita è iniziata subito su ritmi blandi; quando gli azzurri erano in possesso del pallone davano la sensazione di non sapere cosa farne. Non a caso, a parte una velleitaria conclusione da distanza lunghissima di Di Natale, l’Italia non tira mai in porta in tutta la prima fase. La Slovacchia è leggermente più vivace e al primo vero affondo trova il gol dell’1-0: un passaggio errato di De Rossi favorisce Hamsik, che serve Vittek, e l’attaccante slovacco solo davanti a Marchetti mette la palla in rete. L’Italia dovrebbe reagire in modo veemente, ma non riesce ad avvicinarsi all’area di rigore avversaria: il momento in cui gli azzurri vanno più vicini al gol è quando il difensore slovacco Skrtel, nel rinviare un pallone in corner, rischia l’autorete. La Slovacchia sfiora anche il raddoppio con un gran tiro di Strba respinto da Marchetti. Termina il primo tempo con il pubblico italiano fortemente deluso ma ancora fiducioso: nonostante tutto l’Italia potrebbe qualificarsi anche con un pareggio, e c’è ancora molto tempo.

Il ct Lippi decide di mettere dentro Maggio e Quagliarella, inserendoli rispettivamente al posto di Criscito e Gattuso. Proprio i due subentrati costruiscono un’azione offensiva scambiandosi il pallone: Maggio pesca Di Natale in area ma il bomber dell’Udinese, da posizione defilata sulla destra, manda la palla fuori. Marcello Lippi prova ad inserire anche Andrea Pirlo, reduce da un infortunio, al posto di Montolivo: proprio il centrocampista del Milan con un ottimo passaggio serve Simone Pepe sulla sinistra, che crossa al centro. Si crea una sorta di mischia davanti alla porta slovacca, Quagliarella tira in porta di potenza e Skrtel respinge col ginocchio sulla linea. O forse respinge da dentro la porta, è il classico caso di “gol fantasma” che neppure le moviole riescono a chiarire del tutto. Di fatto il gol non viene convalidato e l’Italia resta in svantaggio. La squadra azzurra continua a cercare lo spunto offensivo e la Slovacchia si rende assai pericolosa in contropiede: prima ci prova Stoch da fuori area, mandando fuori di poco, poi sugli sviluppi di un corner Vittek riceve palla e schiaccia in porta di prima, beffando Chiellini e il portiere Marchetti sul primo palo. E’ il secondo gol di questo giocatore, che porta la sua squadra sul 2-0. L’Italia è spacciata ma cerca di non arrendersi: Quagliarella avanza verso l’area, scambia velocemente con Iaquinta e tira. Il portiere Mucha riesce a respingere, la sfera però finisce sui piedi di Totò Di Natale, che a porta vuota non sbaglia: gli azzurri accorciano le distanze, mancano cinque minuti più recupero alla fine e si può ancora sperare di agguantare il pareggio. Sembra il momento in cui finalmente i giocatori italiani, anche se in netto ritardo, si sono svegliati. Viene annullato un gol a Fabio Quagliarella per fuorigioco: guardando il replay ci si rende conto che il giocatore del Napoli era in posizione irregolare per un pelo al momento dell’assist di Di Natale. Al 90’ c’è una rimessa laterale in favore della Slovacchia, nella zona vicina all’area italiana: il giocatore che la effettua lancia il pallone verso la porta difesa da Marchetti, Kopunek scatta in avanti mentre tutta la retroguardia azzurra cerca di inseguirlo disperatamente, essendosi mossa in ritardo. Kopunek con un facile pallonetto supera il portiere dell’Italia e fa 3-1. Si tratta di un episodio nel quale la difesa è apparsa davvero imbambolata, ed è un gol che condanna la nostra nazionale all’eliminazione. Serve a poco il bellissimo gol di Quagliarella (cucchiaio alla Totti) al 93’, che accorcia di nuovo le distanze: anzi, sarebbe potuto servire moltissimo se nell’ultimo minuto di recupero Pepe non avesse spedito fuori la palla del possibile 3-3.

L’Italia esce dal Mondiale tra lo stupore, la rabbia e lo sdegno dei suoi tifosi, che già dall’inizio non avevano grande fiducia in questa squadra, ma non pensavano che sarebbe uscita addirittura al primo turno. Marcello Lippi nella conferenza stampa post-partita si prende tutte le colpe, ammettendo di non essere stato capace di guidare la squadra nel modo giusto sotto l’aspetto tecnico, tattico e psicologico: del resto il ct viareggino non potrebbe dire altro, visto che questa Italia, seppure priva di attaccanti di grande classe ed esperienza internazionale e con tanti giocatori in fase calante, era comunque una squadra di maggiore qualità rispetto alle modeste ed inesperte avversarie. Un pareggio contro il Paraguay ci poteva stare tranquillamente, ma nelle due partite contro Nuova Zelanda e Slovacchia almeno una vittoria sarebbe dovuta arrivare, era il minimo che si poteva fare. Questa disavventura purtroppo verrà ricordata per molti anni e per tutta l’estate si sentirà parlare delle convocazioni diramate da Lippi per questo Mondiale: delle assenze di Cassano, Balotelli, Totti, Miccoli, Perrotta e chi più ne ha più ne metta. A questo punto, l’unica cosa che resta possibile fare è augurarsi un futuro migliore per la maglia azzurra sotto la guida di Cesare Prandelli, prossimo commissario tecnico.

Fabrizio Landolfi

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