Di Fabrizio Landolfi
A tre giorni dall’inizio del Mondiale 2010 tocca finalmente all’Italia fare il suo esordio nella competizione, lunedì 14 alle ore 20.30 allo stadio Green Point di Città del Capo. Gli azzurri arrivano a questo attesissimo appuntamento tra lo scetticismo generale degli addetti ai lavori e degli appassionati di calcio del Belpaese. Non è la prima volta che attorno alla nazionale italiana, alla vigilia di una competizione importante, si respira scarso ottimismo: anzi, capita piuttosto spesso, ma questa volta il parere sembra essere più diffuso rispetto alle altre occasioni. La mancata convocazione di alcuni giocatori di alto livello da parte del commissario tecnico Lippi e l’assenza di un affermato campione-trascinatore nel reparto d’attacco sono tra i motivi per cui molti italiani si sentono poco fiduciosi; a questo vanno aggiunte le opache prestazioni della squadra azzurra nelle amichevoli pre-mondiali giocate pochi giorni fa, contro Messico e Svizzera, che hanno portato una sconfitta ed un pareggio. Tuttavia, si è trattato appunto di partite amichevoli a pochi giorni dall’inizio della rassegna iridata: partite nelle quali lo scopo di una nazionale è solo quello di provare alcuni movimenti, formazioni e soluzioni tattiche, oltre a testare la condizione atletica dei singoli. Da adesso invece si fa sul serio: il Mondiale è arrivato ed è quindi il momento di pensare solo a vincere, dando il massimo in campo e dimenticando qualsiasi discussione sui giocatori non convocati e sulle partite giocate in precedenza.
Marcello Lippi ha fatto sapere di non voler comunicare la formazione che scenderà in campo alla stampa; si tratta della stessa scelta che fece per le gare del Mondiale di quattro anni fa in Germania. Una strategia, come spiegò lui stesso, che ha l’obiettivo di impedire che gli avversari possano prendere le cosiddette contromisure all’Italia, cosa che sarebbe più semplice fare se si sapesse esattamente quali saranno gli undici giocatori titolari. Quindi, per la formazione di Italia-Paraguay restano molti dubbi. L’unica cosa certa è che la porta sarà difesa dall’ormai mitico portierone Gigi Buffon. La linea difensiva, salvo grandi sorprese, dovrebbe essere formata da quattro uomini: prababilmente vedremo Maggio sulla fascia destra, la coppia juventina Cannavaro-Chiellini al centro e Zambrotta a sinistra. Ma c’è anche la possibilità che al centro, al posto del capitano Cannavaro giochi il giovane difensore del Bari Leonardo Bonucci, così come non è escluso l’impiego del genoano Criscito nel ruolo di terzino sinistro al posto di Zambrotta. Lasciando in panchina quest’ultimo, Lippi potrebbe anche scegliere di schierare Chiellini sulla fascia sinistra (in quello che fino a pochi anni fa era il suo ruolo) con la coppia Cannavaro-Bonucci al centro.
Per il centrocampo invece, Pirlo è assente a causa di un infortunio e ne avrà ancora per qualche giorno. Sta recuperando piuttosto velocemente, ma è probabile che riesca a mettersi a disposizione solo per la terza partita del girone. I dubbi riguardano più che altro lo schieramento tattico, che potrebbe essere un 4-3-3 o un 4-2-3-1. Nel primo caso, giocherebbero a centrocampo Montolivo, De Rossi e Marchisio, con il giocatore della Fiorentina a ricoprire la posizione che abitualmente occupa Pirlo. Nel secondo caso, i due perni del centrocampo dovrebbero essere Montolivo e De Rossi, con Marchisio spostato più in avanti nella linea della trequarti. Tuttavia non è da escludere completamente che parta titolare Rino Gattuso, nonostante nella stagione appena terminata abbia giocato poco: nel caso in cui Lippi decidesse di dargli fiducia mandandolo in campo dovrebbe partire dalla panchina Montolivo. Per quanto riguarda le condizioni fisiche di De Rossi, che alcuni giorni fa aveva accusato dei problemi alla schiena, sembra che sia tutto risolto e che il giocatore sia pronto a scendere in campo. Per il reparto avanzato i “ballottaggi” sono ancora di più: sia giocando con un 4-3-3, sia con un 4-2-3-1, l’Italia avrà sicuramente in campo una sola prima punta e due esterni alle sue spalle a creare gioco (che si unirebbero a Marchisio, formando un trio, nel caso in cui si scegliesse il 4-2-3-1). Per il ruolo di prima punta sono in corsa Gilardino e Pazzini, con il primo favorito sul secondo per scendere in campo da titolare ed essere il terminale offensivo della squadra; in ogni caso non è da escludere l’ipotesi di una sorta di staffetta tra i due. I due attaccanti esterni, prendendo in considerazione ciò che ha provato Lippi negli ultimi allenamenti, potrebbero essere Pepe e Iaquinta: più precisamente il giocatore dell’Udinese sulla destra e lo juventino sulla sinistra. Ma sul lato sinistro potrebbe benissimo giocare l’altro udinese Totò Di Natale, capocannoniere della serie A, mentre dalla parte opposta potremmo vedere anche il napoletano Quagliarella, sebbene il ct di Viareggio abbia spesso dato fiducia a Iaquinta. In pratica, tra i cinque attaccanti della rosa italiana, nessuno è sicuro del posto da titolare, così come nessuno andrà sicuramente in panchina.
Quella del Paraguay non è una nazionale molto blasonata, ma si tratta di un avversario abbastanza ostico che gioca un calcio veloce e a tratti spettacolare; il suo attacco è formato dall’esperto Roque Santa Cruz, giocatore del Manchester City di Roberto Mancini, e dal venticinquenne Barrios, attualmente in forza al Borussia Dortmund. Nelle file della nazionale paraguayana guidata dal ct Gerardo Martino milita anche il centrocampista Barreto, che gioca in Italia, nell’Atalanta, e dovrebbe scendere in campo da titolare contro gli azzurri.Fabrizio Landolfi
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