Italia - Nuova Zelanda 1 - 1: Gli azzurri come gli Inglesi

Italia - Nuova Zelanda 1 - 1: Gli azzurri come gli Inglesi

Di Fabrizio Landolfi

Un altro pareggio per la nazionale di Marcello Lippi, di nuovo per 1-1, a Nelspruit contro la Nuova Zelanda, in seguito alla rete su calcio di rigore di Iaquinta dopo il vantaggio neozelandese firmato Smeltz. Un’altra prova anonima ed insufficiente dell’Italia, che com’era già successo nella gara contro il Paraguay ha fatto la partita, giocando quasi sempre nella metà campo avversaria, ma ha faticato notevolmente a creare delle vere occasioni da gol, nonchè a tirare in porta; inoltre stavolta aveva di fronte una squadra con valori tecnici più bassi rispetto ai sudamericani. Mancano la fantasia, gli spunti, la capacità di essere imprevedibili: non a caso questa squadra in due partite non ha segnato nessun gol su azione, ma solo su calcio piazzato. Probabilmente la cosa dipende dalla mancanza di un vero fantasista (o rifinitore, o seconda punta, che dir si voglia), un giocatore capace di creare azioni pericolose per poi servire il giusto assist al centravanti.

L’Italia è scesa in campo con la formazione che ci si aspettava, cioè un 4-4-2 classico con Pepe e Marchisio a fare gli esterni di centrocampo, De Rossi e Montolivo al centro e Iaquinta in avanti accanto a Gilardino. In difesa confermata la coppia centrale Cannavaro-Chiellini, con Zambrotta a destra e Criscito a sinistra. Spazio a Marchetti tra i pali vista l’assenza del titolare Buffon, infortunato. La Nuova Zelanda di Herbert ha risposto con un 3-4-3 con gli attaccanti Fallon, Smeltz e Killen in avanti. Grande entusiasmo attorno alla nazionale italiana al Mbombela Stadium di Nelspruit, sia da parte dei circa trecento tifosi azzurri presenti, sia da parte del pubblico locale, che espone uno striscione su cui è scritto “ti vogliamo bene Italia”, oltre a diverse bandiere tricolori e un “forza de rossi” che avrà fatto molto piacere al biondo centrocampista romano. Sono delle bellissime manifestazioni di affetto e fratellanza nei confronti dell’Italia da parte dei tifosi sudafricani. La partita inizia subito con gli All Whites chiusi attentamente in difesa e gli azzurri che cercano la manovra offensiva, ma nei primi minuti non succede granchè. Dopo dieci giri di orologio la Nuova Zelanda guadagna un calcio di punizione dalla sinistra: batte Elliott crossando verso il centro, il terzino Reid sfiora la palla di testa facendola finire sui piedi di Smeltz che da due passi sigla il gol del vantaggio neozelandese. Si tratta di una rete in realtà irregolare, poichè Smeltz si trovava in posizione di fuorigioco al momento del tocco di testa del compagno, ma obiettivamente bisogna riconoscere che a velocità normale era davvero difficile notare che Reid avesse toccato la palla. In ogni modo, le cose si mettono subito male per l’Italia, che dopo dieci minuti si trova in svantaggio per 1-0. Cannavaro e compagni cercano di reagire subito, spingono in avanti e la Nuova Zelanda si arrocca in difesa. Montolivo calcia una punizione da una posizione simile a quella che ha portato al gol degli avversari, nessun giocatore tra i tanti in area riesce a deviare al volo e la traiettoria diventa un tiro in porta, che il portiere Paston respinge a fatica. Pochi minuti dopo, in seguito ad un corner battuto da Simone Pepe, Cannavaro serve al volo Chiellini sulla sinistra: il difensore tira di sinistro da posizione favorevole ma non inquadra lo specchio della porta. Successivamente ci provano anche Zambrotta e Montolivo, entrambi da fuori area, dallo stesso punto del campo: ma il tiro del terzino milanista finisce a lato di un soffio, mentre quello del centrocampista si stampa sul palo. Al 27’ Giorgio Chiellini tenta di pescare in area qualche compagno con un lungo cross dalla sinistra, De Rossi avanza per colpire di testa e viene trattenuto per la maglia: l’arbitro Batres concede il calcio di rigore. Probabilmente Daniele De Rossi ha accentuato la caduta una volta sentitosi toccare, ma è innegabile che Smith lo abbia afferrato per la maglia. Va sul dischetto l’attaccante Vincenzo Iaquinta, che batte Paston infilando il pallone alla sinistra di quest’ultimo e sigla il gol dell’1-1. L’Italia continua ad attaccare e costringe i neozelandesi a schierarsi tutti nella loro metà campo, ma fatica molto ad arrivare in zona tiro con gli scambi palla a terra: non a caso molti giocatori azzurri tentano il tiro di potenza da lontano. Gli All Whites non esitano a buttare la palla fuori quando si trovano in difficoltà, dunque l’Italia guadagna numerosi calci d’angolo: tuttavia, la maggior parte dei tiri dalla bandierina finiscono nelle mani del portiere avversario. Al 44’ ancora un tiro da fuori area: Pepe passa indietro a De Rossi, che lascia partire un destro violento, ma Paston si salva in corner. Si va al riposo sul risultato di 1-1 e nell’intervallo il ct Marcello Lippi decide di operare due cambi: esce Gilardino (che anche stavolta non è mai riuscito ad entrare in partita) e al suo posto entra Totò Di Natale, mentre Camoranesi rileva Pepe nonostante quest’ultimo sia stato uno dei più vivaci della formazione italiana.

Il secondo tempo inizia sulla stessa falsariga del primo: in sostanza si gioca quasi esclusivamente nella metà campo della Nuova Zelanda. Dopo appena due minuti un ottimo Montolivo avanza verso l’area e serve Di Natale: l’attaccante dell’Udinese, da posizione defilata sulla destra, tenta il destro al volo con potenza, ma il portiere Paston respinge con i pugni. Anche De Rossi offre un bell’assist a Iaquinta, lanciando lungo rasoterra in area di rigore, dove il suo compagno, stretto tra due difensori, riesce a girarsi e tentare il tiro: la palla viene deviata in angolo da uno dei due difensori. L’Italia spinge ma fatica a trovare il bandolo della matassa, Lippi si gioca la terza sostituzione togliendo Marchisio ed inserendo Giampaolo Pazzini, un altro centravanti. Eppure pochi istanti dopo sono gli oceanici a rendersi pericolosi, con un gran tiro di Nielsen che termina alto di un soffio. Anche con l’ingresso in campo di Pazzini l’attacco azzurro continua ad essere poco pungente; al 70’ è di nuovo un centrocampista, Montolivo, ad avanzare in velocità e tirare da fuori area. Ma anche stavolta Paston si salva respingendo. Il tempo passa in fretta e le occasioni da gol diventano più rare: Camoranesi batte l’ennesimo calcio d’angolo per la squadra italiana, Iaquinta colpisce di testa saltando in mezzo a un mucchio di giocatori ma la palla finisce ancora una volta in corner. All’82’, in una delle pochissime occasioni in cui la Nuova Zelanda tenta di attaccare, l’Italia di Lippi rischia di subire un gol che sarebbe una beffa terribile: il neoentrato Christie, con un passaggio rasoterra serve il compagno Wood, che appena dentro l’area elude Cannavaro con un dribbling e lascia partire un pericoloso diagonale di sinistro sul quale Marchetti non può arrivare. Per fortuna degli azzurri il tiro di Wood finisce a lato di un soffio. Al minuto 88 Camoranesi in posizione centrale perde palla, la riconquista e tira una cannonata dalla tre quarti di campo che spaventa Paston: tuttavia il portiere riesce ancora una volta a deviare in calcio d’angolo. Al 90’ vengono comandati quattro minuti di recupero, dunque ci sarebbe ancora speranza di vincere la partita, ma l’Italia è visibilmente stanca e non riesce a fare un vero e proprio forcing. La Nuova Zelanda cerca di temporeggiare più possibile per arrivare alla fine e vi riesce: al triplice fischio finale il risultato è di 1-1.

Se il pareggio contro il Paraguay non era un buon risultato per l’Italia, quello di oggi lo è ancor meno: gli azzurri faticano a trovare il gol anche contro avversari di livello ben più modesto. Inoltre, quando questa nazionale si trova davanti una squadra che si chiude in difesa viene ingabbiata troppo facilmente, sebbene i difensori che ha affrontato finora non siano dei fuoriclasse. Marchisio non era riuscito ad imporsi nel ruolo di trequartista centrale, ma anche col 4-4-2 in posizione di esterno sinistro non è andato bene. Il capitano Cannavaro è sembrato in affanno in alcune occasioni, mentre in attacco Alberto Gilardino è rimasto isolato e fuori dal gioco come nella partita precedente. Ma anche gli altri attaccanti Di Natale e Pazzini non hanno saputo essere più incisivi una volta entrati: probabilmente il problema sta nel fatto che il centravanti di turno avrebbe bisogno di un compagno dotato di estro e fantasia che inventi le azioni per superare la difesa avversaria e gli assist per farlo tirare in porta. Lippi non sarà d’accordo, ma a tal proposito avrebbe fatto comodo un giocatore come Cassano, ma anche come Miccoli o Giuseppe Rossi. Abbastanza positive sono state invece le prove di Iaquinta, che oltre a segnare su rigore è stato quasi sempre nel vivo delle azioni, sfiorando anche il raddoppio di testa, e di Pepe, che il ct ha fatto uscire durante l’intervallo. Sono andati piuttosto bene De Rossi (anche oggi decisivo, poichè è grazie a lui che l’Italia si è guadagnata il rigore) e il suo compagno di reparto Montolivo, che purtroppo ha avuto sfortuna quando il palo gli ha negato un gol sorprendente.

Il fatto che la rete della Nuova Zelanda sia stata segnata in fuorigioco è stato dimostrato dalla moviola, ma non costituisce una grande giustificazione al pareggio, anche perchè si tratta di un episodio accaduto dopo soli dieci minuti di gioco, quindi l’Italia aveva molto tempo a disposizione per rimediare allo svantaggio, cosa non certo impossibile contro una nazionale tra le meno accreditate del Mondiale. Ora passare il turno diventa più complicato del previsto, gli azzurri devono assolutamente vincere giovedì pomeriggio contro la Slovacchia (sconfitta oggi 2-0 dal Paraguay) e molto probabilmente passerebbero come secondi classificati del girone. In tal caso, l’avversaria negli ottavi di finale sarebbe l’Olanda: una squadra abbastanza temibile che non sarà facile sconfiggere. C’è anche la possibilità di pareggiare contro gli slovacchi e passare il turno ugualmente, a patto che il Paraguay batta la Nuova Zelanda, ma è meglio non ingarbugliarsi in calcoli di questo tipo: diciamo più semplicemente che l’Italia deve ottenere almeno una vittoria, anche per dare prova di una competitività che finora, purtroppo, non è stata dimostrata.

E’ anche vero che la nostra non è l’unica squadra, tra le cosiddette grandi, a trovarsi clamorosamente in difficoltà: l’Inghilterra guidata da Capello è nella stessa situazione, avendo ottenuto solo due punti come gli azzurri. La Francia è messa addirittura peggio e quasi sicuramente non arriverà agli ottavi, mentre Spagna e Germania hanno perso una partita ciascuna e non potranno più sbagliare. Dunque, in questo Mondiale nessuna tra le squadre europee più blasonate sta facendo bene: mal comune mezzo gaudio, si potrebbe concludere, ma è davvero triste pensare che l’Italia campione del mondo in carica potrebbe essere eliminata così presto dal Mondiale, pur facendo parte di un girone sulla carta non molto difficile. Non ci resta che attendere la prossima partita sperando che la nostra nazionale riesca finalmente ad ottenere una vittoria, visto che si tratta di un obiettivo sicuramente alla sua portata.

Fabrizio Landolfi

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