In questo articolo cercheremo di approfondire la gestione del settore Giovanile e dei ragazzi che vi giocano, i metodi utilizzati, le strutture e molto altro. Partiamo col dire che tantissimi giocatori oggi affermati provengono da questa società. Solo per citarne alcuni: Kolo e Yayà Tourè, Didier Zokora, Aruna Dindane, Emmanuel Ebouè, Salomon Kalou e Gilles Yapi Yapo.
Il settore giovanile dell'ASEC nasce nel 1993 per mano di Jean-Marc Guillou. É formato da tantissimi atleti che ricevono, come prima cosa, un'educazione: studiando Matematica, Fisica, Geografia, Storia, Francese, Inglese e Spagnolo. I ragazzi vivono in un college e si allenano due volte al giorno, avendo inoltre un'assistenza sanitaria.É un settore giovanile di grandissimo livello: il migliore di tutta l'Africa. Tantissimi scouts di società Inglesi e Francesi (per la maggior parte) vanno spesso a visionare i prodotti del vivaio e con le capacità economiche a disposizione, portano via con facilità il meglio.
Qual è il segreto del successo? Anzitutto le basi economiche. Gli investitori locali sostengono la società e l'esempio lampante è lo sponsor Sifca, una delle società agricole più grandi dell'Africa Ovest. I fondi permettono di avere campi d'allenamento in perfette condizioni, di mantenere scuole totalmente funzionali e di far muovere un team di scouts alla ricerca dei migliori talenti Ivoriani da portare in accademia.
La maggior parte di questi ragazzi è attratta dall'idea di andare all'estero. Il calcio professionistico nel paese è molto povero: un giocatore di prima divisione guadagna in media 230 € al mese. I campionati Europei, anche di seconda fascia, garantirebbero a questi ragazzi ed alle loro famiglie i soldi per vivere molto al di sopra delle loro aspettative.
L'esplosione del Calcio Africano è testimoniata anche dalla crescita di competitività delle Nazionali: negli anni le compagini sono migliorate costantemente e non è da escludere che possano vincere a livello mondiale, prima o poi, in un calcio sempre più fisico. La Nazionale della Costa D'Avorio è formata per gran parte da giocatori venuti fuori dal settore giovanile dell'ASEC, a testimonianza di un pozzo di talenti in continua evoluzione.
Un gran numero degli scouts che visitano l'Academy per la prima volta, rimangono colpiti dalle capacità tecniche dei ragazzini di 12 anni che si allenano sul campo immacolato. In un servizio realizzato da Andrew Harding della BBC, un osservatore di una estremamente famosa società di Premier League (di cui non ha voluto far sapere il nome), ha dichiarato: “Mi aspettavo buona tecnica. Ma la cosa impressionante è la capacità tattica, sono straordinari”. Walter Ammann, il Direttore Tecnico Svizzero dell'Academy, ne parla con grande orgoglio: “Proviamo a proteggere i ragazzi, ad insegnarli le loro responsabilità e li aiutiamo a diventare uomini. Molti ragazzi vengono qui senza saper scrivere e leggere.”
Jean-Marc Guillou è passato ad allenare il Beveren nel 2001-2002, portando con sé molti dei giovani dell'ASEC, dopo più di 8 anni di permanenza. I passaggi sono stati facilitati dalla gestione flessibile dei permessi di lavoro da parte della Legislazione Belga. La società è stata fortemente criticata in Belgio per questi suoi metodi, paragonati da alcuni ad una tratta degli schiavi. Già, perchè il rischio vero è che alla fine questi ragazzi vengano sfruttati da società Europee, magari allettati dalla possibilità di guadagno e poi spediti chissà dove. Probabilmente la gestione del mercato dei giovani calciatori Africani andrebbe rivista per evitare episodi spiacevoli e sospetti.
Tra qualche anno troveremo tantissimi di questi ragazzi ai vertici del nostro calcio, che andranno a fare compagnia a quelli già affermati. Un nome? Patrick Kouakou.
1 commenti:
Fantastico articolo! Non conoscevo l'ASEC e non avrei mai immaginato esistesse una miniera di talenti organizzata in maniera simile a quella dell'Ajax.
Complimenti!
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