Roma Sconfitta 1 - 0 in Finale, Coppa Italia all'Inter

Roma Sconfitta 1 - 0 in Finale, Coppa Italia all'Inter

Di Fabrizio Landolfi

La Roma di Ranieri perde la finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico, davanti a sessantamila spettatori. Vince l’Inter 1-0 grazie alla rete di Diego Milito. Una gara più che mai tesa, piena di nervosismo, di falli e di interruzioni che alla fine ha premiato la maggiore concretezza degli uomini di Mourinho, che pur non creando molte palle gol hanno sfruttato la migliore occasione capitatagli, beffando la difesa giallorossa. Non mancano i rimpianti per la Roma, che ha avuto almeno due ghiotte occasioni da gol, ma Juan prima e Vucinic poi, hanno fallito la rete del pareggio. La squadra, apparsa nervosa e meno lucida del solito, non ha trovato quasi mai il varco giusto nella difesa avversaria, ha sofferto la fisicità dei giocatori interisti, e non ha saputo tenere a bada i nervi. Il tecnico Ranieri alla vigilia aveva detto di prestare la massima attenzione proprio a questo aspetto, sottolineando che nel caso in cui si fosse giocato con troppo agonismo e troppi scontri fisici, ne avrebbe certamente fatto le spese la Roma. Purtroppo, vista la particolare rivalità con l’Inter, la gara è stata molto sentita, e diversi giocatori giallorossi hanno perso la testa, probabilmente anche a causa delle provocazioni di alcuni avversari. I due esempi più eclatanti sono il pugno dato da Mexes a Materazzi mentre veniva battuto un calcio di punizione, e il durissimo fallo di Totti su Balotelli nel finale, che è costato l’espulsione al Capitano.

La Roma scende in campo con il modulo 4-2-3-1, con Burdisso che ricopre il ruolo di terzino destro, vista l’assenza di Marco Cassetti, e Taddei, Perrotta e Vucinic alle spalle di Luca Toni. Il Capitano Totti parte dalla panchina. Tra le file dell’Inter, a sorpresa, gioca Wesley Snejider dal primo minuto, nonostante Mourinho alla vigilia lo avesse dato per indisponibile. Davanti all’olandese il tandem offensivo Eto’o-Milito. In difesa i due centrali sono Materazzi e Cordoba, Samuel viene inizialmente tenuto in panchina per poi subentrare al secondo.

Fin dai primi minuti di gioco si vede chiaramente che c’è molta tensione in campo; Sneijder resta a terra dopo pochi secondi, a causa di un fallo di Burdisso, e viene sostituito immediatamente da Balotelli. Ma è solo il primo di una lunga serie di interventi fallosi, anche piuttosto duri, che si vedranno da entrambe le parti per tutta la gara. Un buona dose di agonismo era prevedibile: si tratta di una finale, in più a giocarsela sono due squadre che lottano una contro l’altra anche per lo scudetto, e nessuna delle due ha simpatia per l’altra. Ma gli interventi e il pressing sono davvero troppo duri, e i giocatori non perdono l’occasione di lasciarsi andare a battibecchi e polemiche durante ogni pausa del gioco, nè di protestare sulle decisioni del direttore di gara. L’arbitro Rizzoli è costretto ad interrompere il gioco continuamente, nonchè a svolgere un compito poco invidiabile, vista l’alta tensione che si respira in campo. Naturalmente tutto questo va a discapito del gioco e dello spettacolo: all’Olimpico va in scena una partita brutta e rabbiosa, con le due squadre che si fronteggiano senza esclusione di colpi. La Roma cerca di rendersi pericolosa soprattutto sui calci piazzati, ma non trova la via del gol. Toni lotta duramente contro tutta la retroguardia avversaria, ma il pressing dell’Inter, continuo ed asfissiante, impedisce ai giocatori giallorossi di ragionare. In fase offensiva, nemmeno i nerazzurri creano grossi fastidi, fino al 40’, il minuto in cui passano in vantaggio: dopo un errore di Vucinic, che perde palla, Diego Milito riceve la sfera nella metà campo avversaria e scatta in contropiede. Il francese Mexes cerca invano di contrastarlo, ma l’attaccante dell’Inter, non appena arriva in area, lascia partire un tiro potente, e la palla finisce in rete. E’ il gol dell’1-0. Gli animi in campo si scaldano sempre di più: viene espulso per proteste il dirigente dell’Inter Oriali. Dopo la battuta di un calcio di punizione per i nerazzurri, Mexes colpisce Materazzi con un pugno nelle costole. Sarebbe da punire con l’espulsione, ma Rizzoli non vede. Anche la Roma protesta, vedendosi negare un calcio di rigore netto, per una evidente trattenuta in area su Luca Toni. Il primo tempo termina dopo ben cinque minuti di recupero, a testimonianza delle numerose e lunghe interruzioni del gioco. Nella ripresa Ranieri fa entrare in campo Totti al posto di un Pizarro in affanno, sperando di potersi affidare alla creatività del numero dieci, e Motta al posto di Burdisso, ammonito per un duro intervento su Balotelli. La Roma riesce ad attaccare di più rispetto alla prima frazione, ma non trova il gol. Totti batte un calcio di punizione in maniera insidiosa, e sulla respinta di Julio Cesar il difensore Juan si trova davanti la palla giusta per il pareggio, ma il suo colpo di testa finisce sopra la traversa. Più tardi è Vucinic a sbagliare, tirando a lato di un soffio, dopo aver costretto il portiere interista ad uscire. Il problema principale della partita continua ad essere il troppo nervosismo in campo; si vedono molti falli e si sfiora la rissa più di una volta. L’ingresso in campo di Menez, che sostituisce uno stanco Toni non cambia le cose. Ogni volta che la Roma crossa pericolosamente verso l’area avversaria, anche da calcio d’angolo, c’è un giocatore interista pronto a spazzare via. Ottimo l’intervento di Julio Cesar sulla bordata di Riise da fuori area. Più si avvicina la fine della gara e più l’Inter cerca sostanzialmente di temporaggiare, mantenendo il possesso palla. A pochi minuti dal fischio finale i giallorossi restano in dieci a causa dell’espulsione di Totti, che rifila un calcio a Balotelli da dietro. Si tratta di un intervento brutto ed intenzionale, un gesto inconsulto dettato dal nervosismo. Il Capitano esce senza protestare, ma scoppia una rissa tra giocatori che arbitro e guardalinee fanno fatica a sedare. Succederà la stessa cosa pochi minuti dopo, al fischio finale di Rizzoli. Volano insulti e spintoni, il difensore dell’Inter Christian Chivu rivolge un gesto offensivo ai tifosi romanisti presenti in tribuna, e si vede perfino l’invasione di campo di uno di questi, che tenta di gettarsi nella mischia prima di essere bloccato dagli addetti alla sicurezza.

Una partita brutta, senza fair play, della quale si ricorderanno soprattutto gli episodi negativi e le liti: cose che senza dubbio non fanno bene al calcio. Senza nulla togliere ai meriti dell’Inter, la squadra giallorossa avrebbe dovuto controllare di più il proprio stato emotivo, evitare di cadere nelle provocazioni degli avversari e soprattutto sfruttare meglio le opportunità che ha avuto per segnare. Come ha fatto l’interista Milito, autore del gol che ha deciso questa finale.

Nelle interviste del dopo partita Francesco Totti dichiara di aver colpito così duramente Balotelli perchè fortemente seccato da alcuni insulti ricevuti in campo dal giovane attaccante interista, e dai gesti offensivi rivolti da quest’ultimo alla tifoseria della Roma lo scorso anno a Milano. Il tecnico dell’Inter Josè Mourinho come al solito fa polemica sull’arbitraggio e sulle domande che gli vengono poste dai giornalisti, mentre Claudio Ranieri ammette l’approccio sbagliato col quale i suoi uomini hanno affrontato questa gara, e non manca di complimentarsi con gli avversari.

E’ un peccato che la Roma abbia perso l’occasione di far sua la Coppa Italia, non solo perchè c’era in gioco la possibilità di guadagnarsi la stella d’argento, ma anche perchè la vittoria di un trofeo sarebbe stata un bell’epilogo della splendida stagione disputata. Ci si augura di vedere una squadra diversa nelle ultime due giornate di campionato, e due vittorie che possono ancora valere il tricolore, qualora l’Inter faccia un passo falso. Non è impossibile, la Roma ha il dovere di voltare pagina dopo questa amara finale di Coppa Italia, e di crederci fino all’ultimo istante.


Fabrizio Landolfi

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1 commenti:

buruk ha detto...

Poi dici l'invito alla calma..Chivu poteva risparmiarsi certi gesti. Quelle delle mani all'inguine poi..Che idiota.

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