Roma e la Roma arrivano a questa penultima giornata di campionato in un clima infuocato dalle polemiche scaturite già dopo Lazio-Inter, ma soprattutto dopo la finale persa contro i nerazzurri. Nei giorni scorsi l’Italia calcistica, e non solo, ha parlato quasi esclusivamente di Francesco Totti e del calcione rifilato a Balotelli: un gesto dettato dal nervosismo, dalla rabbia, dalla frustrazione, che sicuramente non va assolto e non ha fatto bene all’immagine del Capitano romanista. In questi giorni tutti ne scrivono e ne parlano continuamente, condannando quel comportamento negativo, eppure quando Christian Chivu, durante Roma-Inter di campionato, ne ha avuto uno analogo, non se ne è parlato altrettanto. Il riferimento è al pestone sulla coscia, a gioco fermo, che il difensore romeno ha inflitto a Luca Toni in quella gara. Nei giorni seguenti Chivu non ha scontato la gogna mediatica che sta scontando ora Francesco Totti. Per fare un altro esempio, è stato definito ingiustificabile ed antisportivo il famoso pollice verso mostrato dal Capitano giallorosso al termine del derby Lazio-Roma, poi diventato oggetto di dibattito a livello nazionale. Ma non è successo altrettanto quando lo stesso Christian Chivu, al termine della partita vinta mercoledì contro la Roma, ha rivolto un gesto alquanto offensivo e volgare ai tifosi romanisti presenti in Tribuna Tevere. Meglio non provare ad immaginare cosa sarebbe accaduto se lo stesso gesto lo avesse fatto Totti. In sintesi, è evidente che ci sia una certa disparità di trattamento, da parte dei media e dell’opinione pubblica, nei confronti di questo calciatore rispetto ad altri. Nel frattempo l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho continua a lanciare provocazioni: in settimana ha punzecchiato prima la Roma e poi Claudio Ranieri, ma è ormai evidente come il tecnico portoghese badi più a creare tensione che non a dire quello che pensa. Di conseguenza è inutile sia infastidirsi per il contenuto delle sue frasi, sia parlarne più di tanto.
Tornando a Roma-Cagliari, ci si aspetta una partita dura: i sardi in questo finale di campionato non sono in lotta per nessun obiettivo, ma giocheranno la loro partita a viso aperto, cercando di vincere. Quindi serve una Roma attenta e concentrata, ben diversa da quella vista mercoledì sera. Bisogna pungere di più in fase offensiva, e non concedere spazio ai pericolosi attaccanti del Cagliari, senza dimenticare Daniele Conti, il centrocampista offensivo romano (figlio di Bruno, storico giocatore ed attuale direttore sportivo romanista) che più volte ha giocato al massimo e fatto gol contro la Roma. Se la squadra di Ranieri entrerà in campo con la giusta grinta, la giusta freddezza, e credendo veramente nel tricolore, può benissimo riuscire a prendersi i tre punti.
Mirko Vucinic è fermo ai box per un problema alla caviglia destra, la sua assenza potrebbe portare Ranieri a schierare la coppia Totti-Toni in attacco, magari con Menez alle loro spalle nel ruolo di trequartista. Sembra invece che David Pizarro, nonostante il fastidio al ginocchio che ha avuto in settimana, possa tranquillamente giocare, guidando il centrocampo insieme a Daniele De Rossi; a meno che il tecnico non abbia intenzione di inserire Brighi, per concedere un turno di riposo (o almeno un tempo) ad uno tra questi due giocatori, che non si sono quasi mai fermati in tutta la stagione. Dubbi anche in difesa: sarà assente per squalifica il terzino destro Cassetti e al suo posto potrebbero giocare sia Marco Motta sia Burdisso. Nella seconda ipotesi il posto al centro della difesa accanto a Juan, solitamente occupato dall’instancabile argentino, dovrebbe andare a Mexes.
Per quanto riguarda il Cagliari, è stata ridotta di una giornata la squalifica del fantasista Cossu: quindi è probabile che la coppia di allenatori Festa-Melis schieri il giocatore sardo alle spalle degli attaccanti in uno schema 4-3-1-2. Una delle due punte dovrebbe essere Matri, affiancato da Jeda o da Larrivey.
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