Roma - Cagliari 2 - 1: Non è ancora finita!

Roma - Cagliari 2 - 1: Non è ancora finita!
Di Fabrizio Landolfi

La Roma può ancora sperare nello scudetto, grazie alla sofferta vittoria contro il Cagliari. Allo stadio Olimpico finisce 2-1 per i giallorossi, che hanno inseguito il gol per tutta la partita, vedendo sfumare numerose occasioni. A passare in vantaggio sono stati i sardi, grazie ad un calcio di punizione di Lazzari che Julio Sergio non è riuscito a parare. Ma subito dopo è venuto fuori il grande carattere della Roma di Ranieri, la voglia di non arrendersi mai, e finalmente il Capitano Totti ha insaccato il pallone in una porta che sembrava davvero stregata. Alcuni minuti più tardi l’arbitro ha decretato un calcio di rigore per la Roma, a causa di un fallo di mano in area del cagliaritano Biondini, e lo stesso Totti dal dischetto ha trovato il gol del raddoppio, confermandosi il trascinatore e il plusvalore di questa squadra.

Lo stadio Olimpico, sotto un bel sole primaverile si riempie di sostenitori giallorossi, molti dei quali indossano la maglia del loro giocatore-simbolo, del loro idolo, del loro Capitano, a dimostrazione dell’affetto e della vicinanza nei confronti di Totti, oggetto di dure critiche da parte di tutta Italia dopo l’episodio di mercoledì sera, che lo ha visto colpire duramente Balotelli in campo. Lui, il Capitano, applaude e ringrazia il suo pubblico, che incita la Roma a gran voce dai primissimi minuti di gara. Dopo soli quattro minuti Francesco Totti si trova sul piede una palla invitante, prende la mira e tira in porta da fuori area, ma il suo destro termina sul palo. E’ il primo di una lunga serie di sussulti che scuoteranno lo stadio Olimpico. Pochi secondi più tardi il Capitano giallorosso pennella un assist per Luca Toni, appostato in area: il centravanti di Pavullo stoppa la palla di petto, si gira e prova a calciare al volo, ma il suo tiro è piuttosto debole e Marchetti blocca senza problemi. La squadra giallorossa continua a cercare lo spunto in fase offensiva, il Cagliari si difende bene ma riparte raramente. Anche Jeremy Menez si rende pericoloso due volte tirando in porta, ma nella prima occasione è bravo il portiere del Cagliari a neutralizzare, mentre nella seconda il tiro del francese finisce alto sopra la traversa. Al 41’ la Roma sfiora di nuovo il gol del vantaggio con Marco Motta, che avanza sulla destra verso l’area avversaria: tutti i giocatori si aspettano un cross verso il centro, il giovane terzino invece sorprende tutti tirando direttamente in porta. Marchetti non arriva sulla traiettoria, ma il palo salva ancora la sua porta. Davvero sfortunato Motta in questa circostanza.
Finisce il primo tempo della partita, a San Siro l’Inter è già in vantaggio per 3-1, nonostante al 12° minuto avesse subìto il gol del vantaggio del Chievo. Il pubblico giallorosso inizia a temere che la lotta per lo scudetto possa finire con una giornata d’anticipo. La Roma ha attaccato per quasi tutto il primo tempo, ha creato diverse palle gol, ma non è riuscita a finalizzare. I giocatori appaiono stanchi e in alcune occasioni poco lucidi, è evidente che alcuni di loro, al termine di una stagione giocata a ritmi altissimi, siano in riserva di energie: soprattutto coloro che non hanno quasi mai saltato una partita, come Riise, De Rossi e Pizarro. In avanti Totti e Toni si cercano spesso ma si trovano raramente, e la difesa del Cagliari è molto attenta, specie sui calci d’angolo.

Per il secondo tempo Ranieri inizialmente non modifica la formazione, mentre tra le file cagliaritane esce il portiere Marchetti, autore di una buona prestazione. Al suo posto entra Cristiano Lupatelli, una vecchia conoscenza del pubblico romanista: era infatti il vice di Antonioli nella Roma del 2001 che vinse lo scudetto. La Roma ricominicia a cercare il vantaggio, ma in questo inizio di secondo tempo anche il Cagliari tenta qualche sortita offensiva e si rende pericoloso prima con Jeda e poi con Matri. La Roma risponde con Totti, ancora lui, che riceve palla in area e tenta un bel diagonale verso il secondo palo, ma è bravissimo Lupatelli a salvarsi in corner. Il portiere di riserva del Cagliari gioca un’ottima partita, come ha fatto il suo compagno Marchetti nel primo tempo. Il tecnico Ranieri decide di sostituire uno stanco Toni, mandando in campo Rodrigo Taddei, e passando quindi ad uno schema 4-2-3-1, con il brasiliano alle spalle di Totti insieme a Perrotta e Menez. La squadra giallorossa continua a macinare gioco, nonostante uno stato di forma fisica non ottimale, e l’incitamento del pubblico dell’Olimpico sale sempre di più; l’Inter sta vincendo, e serve un gol della Roma per far proseguire il testa a testa per lo scudetto fino alla prossima, ed ultima, domenica di campionato. Al 69’ è il norvegese Riise a provarci, con uno dei suoi esplosivi tiri di sinistro da fuori area: la palla viene sfiorata, forse involontariamente, da Francesco Totti, e prende una traiettoria che inganna il portiere del Cagliari. Tuttavia, non è gol nemmeno stavolta: la sfera si stampa sulla traversa. Sugli sviluppi della stessa azione il difensore Juan mette al centro e Taddei colpisce forte di destro dal limite dell’area, ma Lupatelli respinge con i pugni. I tifosi della Roma per l’ennesima volta erano pronti ad esultare, ma non sono potuti esplodere di gioia. La porta del Cagliari sembra veramente stregata, pare che la palla non voglia proprio entrare. Pochi minuti più tardi i rossoblù cercano di costruire un’azione d’attacco e si guadagnano un calcio di punizione dalla lunga distanza: Conti tocca per Lazzari, che con un sinistro rasoterra supera la barriera giallorossa e mette la palla in rete, alla sinistra di Julio Sergio. Il Cagliari è appena passato in vantaggio: a tutti i romanisti sembra di vedere un film già visto. E’ successo molte volte, negli anni passati, che la Roma ha attaccato per tutta la durata di una partita, creando molte occasioni, ma senza riuscire a sfruttarle, un po’ per sfortuna un po’ per imprecisione, e poi, al primo tiro in porta degli avversari, è arrivato il gol. In più oggi ci si gioca lo scudetto, o almeno la possibilità di inseguirlo ancora, e visto che l’Inter sta vincendo ampiamente, si pensa che il gol di Lazzari abbia appena consegnato lo scudetto a Mourinho ed ai suoi. Ma la Roma non vuole arrendersi, è arrabbiata e vuole reagire nel modo giusto: Nicolàs Burdisso va a raccogliere subito il pallone da dentro la porta e lo rimette a centrocampo. Questo difensore è uno dei giocatori-chiave della squadra, uno che non molla mai e che lotta duramente su ogni palla. La Roma riparte, non ci vuole stare a perdere, e si riversa in avanti; Taddei crossa verso il centro, ma Daniele De Rossi arriva solo a sfiorare la palla, perdendo l’occasione per riportare il risultato sul pari. Poco dopo Menez entra in area dal lato sinistro, e passa a Totti, che si trova a due passi da Lupatelli: il Capitano stoppa la palla, si gira e si trova davanti il portiere avversario, disteso a terra, che tenta disperatamente di non farlo tirare. Per superarlo ci vorrebbe un pallonetto: ed è quello che cerca di fare Francesco, ma la traiettoria che dà al pallone è troppo alta e finisce per scavalcare non solo Lupatelli, ma tutta la porta. Il Capitano si dispera: vuole segnare un gol, per tenere a galla la Roma e per rispondere sul campo alle critiche piovutegli addosso negli ultimi giorni, ma gli è appena sfuggita un’occasione d’oro (anche se forse, nel momento in cui ha ricevuto palla, si trovava in fuorigioco millimetrico). Questa partita sa tanto di beffa per i romanisti, il Chievo nel frattempo ha accorciato le distanze a San Siro, ma se non si vince è tutto inutile. Al 79’ arriva finalmente il gol del pareggio: Menez imbecca Totti in area di rigore, il Capitano della Roma ha un avversario davanti, si sposta sulla destra e sembra voler passare la palla al neoentrato Cerci, invece poi è lui stesso a tirare in porta di destro. Questa volta Lupatelli non ci arriva, palla all’angolino e 1-1. L’Olimpico esplode in un urlo liberatorio: non manca molto alla fine, poco più di dieci minuti, ma si sente nell’aria che la Roma vuole e può ancora vincere questa partita che sembrava essere una beffa. Passano solo quattro minuti dal gol del Capitano quando nell’ennesimo attacco romanista Riise spinge sulla fascia sinistra, arriva all’altezza dell’area e crossa verso il centro. Il centrocampista del Cagliari Biondini intercetta il suo cross, ma nel farlo tocca nettamente il pallone con la mano. Non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Si alza in piedi tutto lo stadio, è il momento cruciale: se il risultato non cambierà l’Inter sarà campione d’Italia tra pochi minuti, salvo enormi sorprese, se invece la Roma passerà in vantaggio, l’ultima parola sarà probabilmente rimandata alla prossima settimana. Va sul dischetto l’idolo dell’Olimpico, Francesco Totti, e tira forte di destro alla sinistra di Lupatelli. Il portiere indovina la direzione del tiro ma non riesce a raggiungere la palla. E’ gol. La Roma si porta finalmente in vantaggio, tra l’esultanza dei suoi giocatori e del suo pubblico. Il mattatore della giornata è stato ancora una volta lui, la bandiera di questa squadra. Negli ultimi minuti di gioco gli uomini di Ranieri amministrano il risultato senza grosse difficoltà, e dopo tre minuti di recupero finisce così, 2-1 in loro favore.

L’Inter era già pronta a festeggiare lo scudetto, ma nulla sarà deciso fino all’ultima giornata. I nerazzurri dovranno giocare a Siena, contro una squadra che nonostante sia già retrocessa non vuole regalare nulla. Anche la Roma, a Verona, si troverà davanti un avversario umile ma non arrendevole, che oggi ha fatto una bella figura, perdendo ma segnando tre gol alla capolista Inter. Sarebbe davvero una sorpresa enorme se la Roma riuscisse a soffiare il titolo ai rivali milanesi, ma in fondo la speranza c’è ancora. Ed è comunque una grande soddisfazione essere ancora in lotta, seppure in svantaggio, ora che mancano solo novanta minuti alla fine del campionato. Per questo il pubblico dell’Olimpico tributa un lunghissimo applauso alla sua squadra, al termine dell’ultima partita casalinga della stagione. Una cosa è certa: fino all’ultimo la Roma non alzerà bandiera bianca.

Fabrizio Landolfi

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