L'imprenditore romano Francesco Angelini è intervenuto alla trasmissione televisiva 'La Signora in Giallorosso' tornando sulla possibile acquisizione della Roma.
IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO
Il tifoso
“Innanzitutto tengo a precisare che ho risposto al Corriere dello Sport e ho accettato l’invito in trasmissione solamente per chiarire alcuni aspetti. Come Piero Torri ha correttamente precisato nel suo articolo non ho ancora preso contatti con la famiglia Sensi, però mi sono approcciato all’affare della cessione della società giallorossa attraverso altre strade: principalmente ho richiesto delle informazioni e ho sondato il territorio attraverso le banche che mi fanno da referente. Tutto ciò è partito dal fatto che in questo momento mi sento privato di una delle gioie della mia vita. Quello che sta accadendo nella Roma non doveva accadere. Non riesco a spiegarmi come la squadra che l’anno scorso ha perso lo scudetto soltanto nell’ultima mezzora di campionato, che era settima nelle classifiche mondiali (Iffs, ndr), adesso arranchi in questo modo. E non riesco a spiegarmi episodi come lo scandalo di Spalletti quest’estate, o il caso Panucci. Questo da tifoso particolarmente appassionato, quale sono, mi ha lasciato scottato e con il desiderio di poter fare qualcosa”.
Perchè non ha contattato direttamente la famiglia Sensi?
“Per una semplice ragione. Qualora dovessi contattare la famiglia Sensi lo farei soltanto con una proposta da avanzare. Adesso sono in fase di reperimento di informazioni, e lo sto facendo tramite i miei referenti bancari: mi rivolgerò ai Sensi quando avrò sott’occhio tutte le informazioni che ritengo necessario valutare e avrò quindi una proposta chiara da avanzare. Del resto così si agisce in ambito economico-finanziario”
La partecipazione
“Al momento il mio interesse non è entrare al 100% nella società, piuttosto ritengo opportuno avanzare un’offerta per acquisire il 60 o 70 % della società, in modo da avere il controllo della maggioranza. Ovviamente so che i profitti sono relativi al taglio di investimento, ma a me non interessa tanto il guadagno, poiché le mie aziende comunque funzionano autonomamente. Mi interessa piuttosto contribuire a risollevare la situazione della Roma”
Potrebbe esserci una sua partecipazione al 50% nell'affare. Ma il restante 50 potrebbe non riguardare i Sensi?
“Sì, c’è questa possibilità. Assolutamente sì”.
Soros
“Parlo solamente da tifoso, perché non ho grosse informazioni in mano. Mi sembra assurdo che la società non abbia preso in considerazione quell’offerta, dal momento che parlavamo di un personaggio facoltoso in grado di investire il necessario nella crescita del progetto Roma”.
Perchè acquisterebbe parte della Roma? Per l'immagine?
“E’ ovvio che ci sarebbe un rientro di immagine, ma ribadisco che le mie aziende non hanno bisogno di un surplus di esposizione pubblicitaria, perché funzionano perfettamente”.
Lo stadio
“E una questione sulla quale non riesco a comprendere bene molte cose. Si parla di un’apertura del comune di Roma in merito alla costruzione di uno stadio di proprietà, ma non si parla mai di chi metterebbe i soldi, non si capisce quale possa essere il luogo, non si capisce in che misura si voglia investire sulle attività collaterali. Abbiamo esempi di città straniere in cui la costruzione dello stadio ha portato grossi introiti ai club di riferimento”.
Lo stadio influirà al momento di avanzare una proposta?
“Sicuramente, anche su quello prendo informazioni. La costruzione dello stadio porterebbe comunque ad un investimento tra i 270 e i 300 milioni di euro: una cifra che va considerata”
Come interlocutore nella trattativa ha più peso Unicredit o la famiglia Sensi?
“Non posso risponderle, né da imprenditore, né da tifoso”.
Il suo progetto si rivolgerebbe principalmente alla ristrutturazione tecnica o alla revisione delle strutture?
“Il lavoro tecnico lo lascio fare agli esperti del settore, io mi occuperei principalmente dell’aspetto organizzativo”.
I tempi
“Vorrei smentire quello che si è forse detto, e cioè che il tutto possa risolversi in pochi giorni. Assolutamente se devo dare un termine dico che ci vogliono alcune settimane, quindi prima che io possa avanzare una proposta saremo già a metà, se non fine giugno. Ci sono dei tempi non soltanto nel reperimento delle informazioni, ma poi anche nello studio che va fatto su quelle informazioni”.
E’ arrivato un segnale di qualunque tipo da qualcun altro?
“Sì, ma non posso dire nulla in merito. Posso dire soltanto che un segnale c'è stato”.
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