Hernan Crespo sta attraversando un momento difficile. Escluso dalla lista Champions per mano di Mourinho, poco utilizzato in campionato, sta pensando di valutare le offerte che arriveranno a gennaio. Roma e Sampdoria sono in pole position. Di seguito le dichiarazioni dell'argentino alla Gazzetta dello Sport.Dica la verità, Crespo: è arrabbiato con l’Inter?
"Arrabbiato no. Ma la mia situazione poteva essere gestita meglio, non c’è dubbio”.
Si riferisce al mancato inserimento nella lista di Champions League?
"Sì. Non mi hanno spiegato le ragioni dell’esclusione, eppure non sono mica un ragazzino e certe cose le capisco”.
A parte le gare europee, anche in campionato lei non è stato impiegato: 21 minuti giocati alla prima giornata, 2 volte in panchina e 3 volte in tribuna.
“Non posso che constatare queste cifre. Io mi alleno tutti i giorni, m’impegno e cerco di farmi vedere dall’allenatore. Poi lui fa le sue scelte e io le rispetto perché mi hanno insegnato così. Non mi sono mai sognato di contestare un tecnico per le decisioni che prende, né lo farò adesso. Però, magari qualche minuto in più non mi dispiacerebbe...”.
Come si fa ad allenarsi tutta la settimana sapendo che la domenica non si gioca?
"E’ una questione di rispetto verso se stessi e verso la propria professione. Io amo il calcio, il calcio è passione, e io mi diverto anche quando faccio le partitelle con i miei compagni in allenamento”.
Mourinho le ha parlato?
”Parliamo, certo che parliamo”.
E che cosa le ha detto?
”Fatti nostri. Certi discorsi non si mettono in piazza. Io so come la pensa lui e lui sa come la penso io. Tutto qui”.
Una cosa, comunque, la può dire: che giudizio dà di Mourinho allenatore?
A me piace. E’ un bravissimo insegnante di calcio. Come è stato, per me, Marcelo Bielsa, c.t. dell’Argentina. Bielsa era meno showman di Mourinho, ma le caratteristiche erano simili: uomini di campo, che ti fanno provare e riprovare schemi e movimenti”.
Non dica che Mourinho è il suo allenatore ideale.
”L’ideale, no. Però è bravo. Il mio tecnico ideale, lo sanno anche i muri, è Carlo Ancelotti. Con lui c’è un feeling che va oltre il campo. Mi piace come affronta le situazioni, come ti tratta dopo una vittoria o dopo una sconfitta”.
Cioè? Che cosa fa Ancelotti di tanto speciale?
”Nulla. Per lui sei sempre la stessa persona. Se ti stima, lo fa sia che tu vinca sia che tu perda. Per altri allenatori il risultato cambia la prospettiva, e questo non mi sta bene: non sto parlando di Mourinho, sia ben chiaro”.
Che cosa c’è nel futuro di Crespo? Ancora l’Inter?
”Vedremo, a gennaio deciderò. Ho 33 anni, devo pensare a tante cose. Di sicuro, mi sento ancora un giocatore e quindi vorrei giocare. Se qui sono chiuso, allora cercherò un’altra soluzione”.
La danno in partenza per la Roma o per la Sampdoria?
”Io non so nulla e non voglio nemmeno parlarne. Ogni decisione va meditata, ponderata. Certamente non ho voglia di sedermi ancora in tribuna: è normale, no?”.
Ma se l’Inter è prima in classifica, vuol dire che gli uomini scelti da Mourinho sono bravi e affidabili.
”Infatti io non discuto questo: Ibra è un fenomeno, Adriano si sta rilanciando, Cruz c’è sempre nei momenti che contano e Balotelli è un giovane da seguire, ma io ho il diritto di cercare la mia parte di felicità. Qui o altrove. I gol li so ancora fare, ve lo garantisco”.
Da Romanews.eu
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