
Okaka resta a Trigoria
Il centravanti ha superato l’esame, farà parte dell’organico
Di FRANCESCO ODDI
Okaka resta alla Roma. E questa volta per far parte dell’organico, non per
sottoporsi ad un nuovo esame, come era capitato a fine luglio, quando
era tornato dagli Europei under 19 e sembrava dovesse passare a Trigoria
solo per firmare i moduli di cessione al Bologna. Quell’esame, venti giorni di
allenamenti e quattro amichevoli, è andato bene, e la Supercoppa ha suggellato
la sua conferma: poteva diventare l’eroe nazionale, segnando il gol della vittoria
a un minuto dalla fine dei supplementari, contro l’Inter di quel Balotelli con cui
ha ottime possibilità, tra qualche anno, di far coppia in nazionale, Julio Cesar è
stato bravissimo a toccare il pallone senza sfiorare le gambe, ma il miracolo del
brasiliano non ha cambiato l’orientamento della società, e di Spalletti. «C’era un
accordo di massima con il Bologna, ma stiamo parlando di venti giorni fa – ha dichiarato
il suo agente Scopelliti a romanews.eu– la Roma ha preso tempo e mi
ha dato appuntamento a dopo la finale di Supercoppa, ora sono in attesa di indicazioni.
Ultimamente ci hanno chiesto di pazientare, segno evidente che l’ipotesi
che resti non è da escludere a priori: la situazione sarà chiara entro poche ore».
Anche perché lunedì prossimo si chiuderà il mercato, e le società interessate
vorrebbero sapere il prima possibile se devono orientarsi su altri obiettivi: il
Bologna sarebbe ancora in corsa, così come il Siena, che dalla Roma ha già preso
Barusso e Curci, e il Torino, mentre il Lecce era un discorso chiuso da tempo,
da quando non era voluto venire incontro alle trattative del giocatore, che nella
trattativa Vucinic si è sentito poco considerato. Fu lui a far saltare il trasferimento,
i fatti gli hanno dato ragione: a Trigoria lo hanno trovato molto cambiato, dopo
l’anno in prestito a Modena (33 partite, 7 gol), cosa confermata anche da un
tecnico esigente come Francesco Rocca, che gli ha affidato una maglia da titolare
agli Europei under 19, conclusi con un onorevolissimo secondo posto, e il riconoscimento
dell’Uefa, che lo ha inserito tra i migliori dieci giocatori della manifestazione.
Talmente cambiato, da meritarsi di rientrare in organico dopo un
solo anno di prestito, come era capitato ad Alberto Aquilani, che dopo un anno in
B con la Triestina fu riportato subito a Trigoria, con tutto che le offerte per farlo
giocare in serie A in provincia non mancavano di certo. Solo che Aquilani allora
aveva vent’anni, Okaka ne ha diciannove, ma Spalletti è ugualmente convinto
che possa essere utile già da quest’anno.
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