
La cerimonia in diretta su Rai 2, Sky e Mediaset
Inizia la corsa verso la finale. Pescheremo una
big (non l’Inter), ma attenzione alle mine vaganti
come lo Zenit. Siamo nelle mani di Bruno Conti
Di DANIELE GIANNINI
Nove mesi alla finale dell’Olimpico
che assegnerà la Champions
League 2008-2009. La corsa verso
il grande sogno da cancellare quel maledetto
30 maggio 1984, inizia oggi. Sì,
perché una volta conclusi i turni preliminari,
che proprio ieri sera hanno dato
gli ultimi verdetti, il quadro delle 32 partecipanti
alla massima competizione
calcistica europea per club è completo.
Riparte la caccia al Manchester United
(vincitore pochi mesi fa a Mosca della finale
col Chlesea), che domani al Louis II
di Monte Carlo si giocherà contro lo Zenit
San Pietroburgo la Supercoppa Europea.
E proprio nel Principato, nel lussuoso
Grimaldi Forum, andrà in scena
questo pomeriggio alle 18 (diretta tv su
Rai 2, Sky Sport 1 e Mediaset Premium
24) il sorteggio della fase a gironi.
A rappresentare la Roma ci sarà, non
solo in platea, ma anche sul palco, Bruno
Conti, una delle icone del calcio europeo
chiamate dalla Uefa per questa cerimonia.
Toccherà anche a lui il compito
di estrarre le palline colorate dalle urne
e, di fatto, di decidere il destino giallorosso.
Trentadue formazioni divise in quattro
fasce di merito che andranno a formare
otto gironi da quattro squadre. La
Roma, nonostante abbia raggiunto per
due anni consecutivi i quarti di finale,
sarà inserita nella seconda fascia. Il mo-
tivo? Semplice, perché la lista d’accesso
è frutto del "punteggio" di ogni singola
squadra. Questo punteggio viene determinato
con un calcolo che tiene conto
del coefficiente di ogni federazione (l’Inghilterra
ha quello più alto, seguita da
Spagna e Italia) e dei risultati della formazione
in questione negli ultimi cinque
anni. Ed è proprio questo a condizionare
la classifica dei giallorossi che si
portano ancora dietro il fardello della disastrosa
stagione 2004-2005 (quella della
monetina all’arbitro Frisk) nella quale
venne raccolta la miseria di quattro
punti contro i 17 degli ultimi due anni.
Questo significa che, con ogni probabilità,
bisognerà aspettare fino al 2010-
2011 per entrare nel primo gruppo
(sempre sperando nel frattempo di ottenere
grandi risultati), quando cioè non
verranno più tenute in considerazione
le stagioni 2003-2004 (10 punti) e 2004-
2005 (4 punti).
Ma a questo si penserà dall’anno
prossimo, ora bisogna fare i conti con la
realtà che ancora una volta ci metterà di
fronte una delle migliori otto squadre
del continente. Anzi sette, perché per regolamento
non si possono incrociare
formazioni dello stesso Paese. Niente
Inter dunque, ovvero l’unica italiana nel
gruppo di testa (il Milan, che avrebbe il
secondo punteggio assoluto, non partecipa,
mentre la Juve è scivolata in 23esima
posizione). Restano il Manchester
United (che nessuno a Roma, per ovvi
motivi, vorrebbe più trovare
sulla propria strada)
capolista in quanto detentore
della Coppa, il Chelsea,
il Liverpool, e poi,
sempre in ordine di classifica,
Barcellona, Arsenal,
Lione e Real Madrid. Difficile
scegliere una preferita...
e forse anche poco
utile perché passano il
turno le prime due di ogni
gruppo, e quindi le vere
insidie si nascondono nella
terza fascia, quella che
può fare la differenza tra
un girone abbordabile e
uno di ferro. Su tutte, da
evitare c’è lo Zenit, fresco vincitore della
Coppa Uefa e club in grande ascesa. Ma
i rischi possono arrivare anche dalla
quarta urna, insomma il pericolo di iniziare
in salita è dietro l’angolo. Secondo
regolamento, nella prima giornata dovremmo
affrontare la squadra estratta
dalla terza fascia. Poi toccherà alla "big"
e quindi alla quarta forza del raggruppamento.
Il "girone di ritorno" ripartirà così
come si era concluso quello di "andata".
Contro la squadra numero "4", poi la
"3" per chiudere in bellezza con la sfida
tra le due squadre teoricamente più forti
(si spera a quel punto già qualificate).
Non resta che incrociare le dita e confidare
nel fatto che le mani di Bruno Conti
siano all’altezza dei suoi piedi. Per iniziare
in maniera soft al grande sogno di
tutti i romanisti, Francesco Totti in testa
(«La finale a Roma è un avvenimento
storico, che per quelli della mia generazione
non si ripeterà più - aveva spiegato
qualche tempo fa il capitano - Come
ho già detto, vorrei vincere non solo
per conquistare un trofeo che sogno sin
da quando ero bambino, ma anche per
vendicare la grande amarezza di 24 anni
fa»). Lo sperano tutti, compreso Carlo
Ancelotti, che alla festa degli 80 anni disse:
«Il destino ha voluto che non giocassi
la finale col Liverpool, ma la rivincita
prima o poi capita. A me è capitata, e un
giorno capiterà anche alla Roma». A volte
i sogni si avverano. Stesera alle 18 si
comincia sognare.
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