
Per quanto riguarda Mancini, le posizioni sono note da tempo. La Roma offre un contratto da "top player", analogo a quello firmato da Mexes: 2.5 milioni di euro a stagione (3.5 con i premi). Amantino, però, vorrebbe di più. Poi c’è la questione della clausola rescissoria, che la Roma vuole superiore ai 20 milioni e che per il giocatore dovrebbe aggirarsi intorno ai 15. Nodi difficili da sciogliere, nonostante le dichiarazioni d’amore di Mancini. Problemi che persistono, anche dopo l’incontro di ieri, al quale peraltro Veloz ha preso parte più per "dovere" che per reale convinzione di chiudere l’affare. Probabile che l’agente stia aspettando che prendano forma ipotesi legate ad altri club. La Roma, comunque, non ha alcuna intenzione di arrivare allo scontro, soprattutto in un periodo in cui a Trigoria dominano ottimismo e serenità. Si cercherà l’intesa, insomma. Ma per farlo resta poco tempo.
I dirigenti romanisti e Veloz (ora a Milano per alcuni affari legati a Pato) si rivedranno probabilmente a maggio, a fine campionato, per l’ultimo atto di una storia iniziata quasi cinque mesi fa. La proposta di rinnovo della Roma risale infatti al 26 ottobre 2007, giorno in cui il club giallorosso mise sul tavolo un quadriennale da 2.5 milioni di euro netti a stagione. Seguirono dubbi e polemiche. Poi, l’11 gennaio, le parole di Mancini davanti alle telecamere di Roma Channel: «Fino ad ora non siamo riusciti a trovare un accordo, ma è una cosa normale. Spero che tutto finisca nel migliore dei modi, perché qui sto bene». Dichiarazioni che fecero da preludio al nuovo incontro tra le parti, con Amantino, Veloz, Rosella Sensi, Pradè, Conti e la Mazzoleni seduti allo stesso tavolo. Un confronto apparentemente proficuo, stando a quanto riferito dai diretti interessati. «Siamo vicini», il coro unanime. Poi, soltanto frasi dette qua e là dal brasiliano. Il senso? «Stiamo discutendo, ma io voglio rimanere». E la sua voglia, negli ultimi mesi, Mancini l’ha dimostrata anche sul campo, facendo dimenticare a suon di gol le brutte prestazioni di fine 2007. La firma del rinnovo, attesissima soprattutto dai tifosi, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ieri, però, l’ennesimo nulla di fatto, l’ennesimo rinvio. E la sensazione che il nuovo contratto sia sempre più lontano. A fine campionato, come detto, il "match" da dentro o fuori. Perché a quel punto non si potrà più rimandare: o si firma o si va via, senza clausole.
Da IlRomanista.it
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