Francesco Totti. Quattordici lettere di pura arte del pallone. È arrivato a segnare 200 gol con la maglia della Roma, la squadra di cui, fin da bambino, è prima di tutto tifoso, e poi giocatore. È un campione che sta facendo e farà parte per sempre della storia della società giallorossa. Dal momento in cui smetterà, tutto nella Roma sarà catalogato come “prima” e “dopo” l’era del Capitano con la “C” maiuscola, anche il caffè del bar di Trigoria. Forse, solo quando l’immagine di Totti sarà leggenda ci si renderà conto del suo reale valore e della sua importanza in campo per i compagni, per gli allenatori e, soprattutto, per i tifosi. Ma come lui stesso ripete di frequente, nella vita contano in particolar modo i numeri. E anche questi sono dalla sua parte, nella maniera più assoluta. Duecento gol in 490 presenze complessive in maglia giallorossa. Un’enormità, se si considera che Totti gioca da centravanti da due anni o giù di lì. Centosessantuno, delle duecento totali, sono le conclusioni vincenti in campionato, delle quali 12822) realizzate con il sinistro e solo 11 (il 6.8%) di testa. Indicare quale sia il miglior gol di Totti è pressoché impossibile, vista la quantità di reti di pregevolissima fattura. Si ricordano, tra i tantissimi, il gol al Milan nella gara all’Olimpico della stagione 96/97 (esterno destro a rientrare sul palo lontano), la meravigliosa realizzazione contro l’ Udinese in casa, nella stagione dello scudetto (tiro al volo di sinistro sul secondo palo su cross di Cafu, dalla fascia opposta). E ancora il gol al volo, sempre di sinistro, contro la Sampdoria, nella stagione scorsa; secondo lo stesso Francesco, il migliore. Per non parlare dei “cucchiai”. Lazio (nel derby del 5-1 nel marzo 2002), Brescia ed Empoli nella stagione 2003/2004 e Inter (cucchiaio dal limite dell’area dopo 70 metri di corsa) sono state le squadre che hanno avuto l’onore di raccogliere in fondo alla rete il pallone calciato in quel modo. Gol tanto belli da far applaudire ed alzare in piedi gli spettatori avversari, situazione che raramente si è verificata in alcuni stadi, San Siro su tutti. Lui ci è riuscito. Il Bimbo de Oro ha spesso segnato anche in Europa, diventando il miglior marcatore giallorosso anche a livello continentale, oltre che nazionale. Ha realizzato 22 reti in totale, ben distribuite tra Coppa Uefa (10 centri in 30 gare) e Champions League, in cui per 12 volte è entrato tra i marcatori, su 33 incontri disputati. Così come in campionato, anche in Coppa Campioni, le reti hanno avuto, in molti casi, fondamentale importanza. In serie A è stato il caso della partita-scudetto contro il Parma (ha aperto lui le marcature al 19° del primo tempo) e dei sei gol complessivi alla Lazio; è da ricordare, oltre al cucchiaio nel derby del poker di Montella, la stracittadina dell’11 aprile 1999, nella quale il capitano giallorosso, dopo il gol, esibì la sottomaglia con scritto “Vi ho purgato ancora”. Importante fu anche il gol che aprì le danze nel 4-0 giallorosso contro la Juventus, nella stagione 2003/2004, così come il sigillo contro il Torino nella prima del 2002 (doppio dribbling con la suola a Bucci). Da non dimenticare mai anche le doppiette del Capitano contro il Milan nel novembre 2006 e, come detto, contro l’ Inter (nel turno infrasettimanale del 25 ottobre 2005) che spianarono la strada al successo della Roma che non vinceva a Milano da 11 anni contro l’Inter e da 20 contro i rossoneri (quella fu anche la millesima vittoria della storia della Associazione Sportiva Roma). In Champions, il gol-vittoria contro il Real Madrid al Bernabeu, la doppietta in casa del Valencia, quello contro il Lokomotiv Mosca (26 settembre 2001) sono solo alcune delle tante decisive firme che il Gladiatore Giallorosso ha lasciato sui campi del Vecchio Continente. Al tutto si aggiungono 16 reti in Coppa Italia, alcune di queste bellissime, come le punizioni nelle finali contro il Milan del 2003; ed altre importantissime, come la doppietta di ieri sera. Oltre al marchio nella prima Supercoppa Italiana vinta da Francesco, nell’agosto del 2001. Tutti gol belli, importanti e decisivi. Tutto questo è, e sarà, Francesco Totti. Quattordici lettere di pura arte del pallone.
Da Romanews.eu
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