Un protocollo che punta a creare un coordinamento stabile tra la Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive, istituita presso il Ministero della Salute, e la Commissione Coni-Nado del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, come spiega una nota del ministero della Salute.
Il coordinamento riguarda prima di tutto l'attività antidoping e prevede programmi di controllo non solo per i professionisti, ma anche nei settori giovanili ed amatoriali, dove si registra un sempre maggiore uso di sostante proibite.
La Commissione Coni-Nado si occuperà dei controlli sullo sport agonistico, come previsto dal Codice mondiale Antidoping dell'Agenzia mondiale Antidoping (Wada), mentre la Commissione interministeriale si occuperà dei controlli sanitari antidoping sulle attività sportive non agonistiche ed agonistiche senza rilievo nazionale.
La nota aggiunge che il ministero della Salute sta incoraggiando le Regioni ad istituire Laboratori antidoping regionali, come previsto dalla legge, che abbiano soprattutto funzione preventiva.
Attualmente è stato riconosciuto il primo Laboratorio regionale della Toscana e sono in via di accredito i laboratori del Piemonte e del Veneto, mentre si auspica che entro breve tempo anche altre Regioni del Centro Sud possano presentare domanda di accreditamento.
Il patto prevede anche campagne di informazione e prevenzione per aumentare la consapevolezza su danni alla salute derivanti dal doping.
Quest'anno, il Ministero della Salute ha pubblicato un bando mettendo a disposizione circa 900.000 euro per finanziare campagne di prevenzione che coinvolgano direttamente i giovani studenti ed i praticanti le attività sportive.
Ci sono anche quattro bandi da 1,2 milioni di euro l'uno per finanziare attività di ricerca contro il doping.
Con il protocollo, aggiunte la nota, si arriverà alla creazione di una banca dati comune per fornire informazioni più complete possibili sull'uso di sostanze proibite.
Da Reuter.it
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