Segnalo questo bellissimo articolo di Andrea Tabacco (Eurosport).
Se n'è andato Antonio Puerta. La sua agonia è durata poco meno di tre giorni. Una serie di attacchi cardiocircolatori hanno interrotto una carriera che si era da pochissimo affacciata nel calcio che conta.
Il cuore del giovane difensore non ha retto e Puerta è volato in cielo lasciando un vuoto in tutto il mondo del pallone. Un pallone che amava e che aveva conosciuto fin da giovanissimo nella sua Siviglia, unica squadra di cui ha vestito la maglia nella sua, purtroppo, brevissima carriera da professionista.
Restano poco chiare le cause che hanno strappato la vita a un ragazzo di soli 22 anni la cui unica preoccupazione era sempre stata quella di giocare a calcio. Si era accasciato al suolo, Puerta, nel match con cui, lui ancora non ne era a conoscenza, avrebbe salutato quel mondo che tanto amava. La paura, poi il sollievo perché il terzino sinistro del Siviglia aveva abbandonato il campo con le sue gambe salvo subire altri, fortissimi, attacchi al cuore negli spogliatoi.
Il ricovero all'ospedale Virgen del Rocio, le speranze, quindi la tristissima notizia. La fine della corsa, la fine di tutto. Antonio Puerta se n'è andato e, mentre tutti si chiedono il perché ipotizzando chissà quali cause per la sua incredibile scomparsa, il nostro desiderio è quello di ricordarlo come un ragazzo che voleva giocare a pallone. E basta.






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