Conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia della Supercoppa con l'Inter

Da domani si fa sul serio.
"Per quanto riguarda i risultati non arriviamo benissimo a questa sfida. Ma conosco bene la mia squadra, so che abbiamo incontrato delle squadre più avanti di noi per cui c'era il rischio di non fare grandi risultati. Bisognava gestire bene questo precampionato a livello mentale, a livello di obiettivi per fare bene questa preparazione. Noi ci conosciamo bene, so che posso avere fiducia nei miei calciatori, quello che è successo nel precampionato verrà subito dimenticato e la squadra si farà trovare pronta. Sono convinto anche che molti di voi avranno fiducia in quello quello che ha fatto la suqdra in questi due anni, due anni e un po'.
E' una bella cosa iniziare la stagione con la possibilità di vincere una coppa. Ci siamo guadagnati questa possibilità nel lavoro di un anno intero e ora vogliamo giocarcela. Nelle nostre intenzioni c'è la consapevolezza di quello che si è speso per arrivare a giocarsela e questa è una grande motivazione in più, cui si somma anche il risultato della partita dello scorso anno. Visto come si era incanalata nel primo tempo, poteva avere un esito diverso".

La situazione degli infortunati?
"Abbastanza buona, nel senso che Totti ha fatto tutto l'allenamento ed è a disposizione. Perrotta dovrebbe essere a disposizione, Mancini ha proseguito il suo lavoro differenziato, su Andreolli c'è ancora qualche dubbio. Ferrari, Pizarro e Juan non sono convocati".

La Roma deve migliorare più in Champions che in campionato?
"Per migliorare il nostro cammino in Champions, bisogna sempre partire dal modo di lavorare della squadra che comprende il comportamento in campionato, in Coppa Italia e in allenamento. Non si può dire 'in campionato va bene così, ora puntiamo sulla Champions', bisogna mantenere le stesse intensità e la stessa disponibilità alle cose che diciamo sempre. Bisogna migliorare sempre, in tutto e per tutto. Non sarà facile, ovviamente, anche sulla base dei risultati ottenuti in questi due anni".

Che impressione si è fatto della nuova Inter? Come ha visto l'inserimento di Chivu nei nerazurri?
"Avendola vista in queste amichevoli, mi sono fatto un'idea che vale un po' per tutte le squadre in questo momento della stagione. Ha da perfezionare alcune situazioni e non potrebbe essere altrimenti, visti i carichi di lavoro della preparazione e la necessità di raggiungere la condizione migliore. Anche per questo sono convinto che Mancini, domani, utilizzerà i calciatori che conosce di più. Chivu ha molti concorrenti nella corsa ad una maglia da titolare e viste le tante partite chegiocherà l'Inter, si dovrà anche accontentare di guardare i compagni da fuori. Però sono convinto che, giocando contro di noi, Mancini stia pensando di schierarlo in quanto ci conosce bene e po$trebbe essere un vantaggio per loro".

Come arriva la Roma a questa partita, visto che ci sono stati diversi infortuni, tra cui quello di Juan?
"Abbiamo avuto qualche problema. Mi dispiace soprattutto non poter utilizzare un giocatore come Juan. Anche perché la sua assenza si somma a quella di un altro giocatore importante come Ferrari e in una gara come quella di domani potevano fare sicuramente comodo.Purtroppo è andata così. Come sempre è successo in questi due anni, noi nutriamo estrema fiducia in tutta la nostra rosa. Quelli che giocheranno sapranno aevere il comportamento giusto, al di là del fatto che un giocatore esperto come lui poteva darci qualcosa in più. Da parte mia, porbabilmente, poteva esserci un'attenzione maggiore alli'nfortunio di Juan. E' arrivato più tardi in gruppo, doveva comunque allenarsi e parlando con lui mi aveva convinto che stesse bene per la gara con la Juventus. Gli ho fatto fare il riscaldamento, le sensazioni erano molto positive ed invece si è dovuto fermare. Mi dispiace, ma sono cose che ogni tanto posso permettermi di fare.Qualche volta abbiamo cercato di forzare i tempi, qualche volta abbiamo dato più tempo ai giocatori per rimettersi a posto".

Non teme una reazione della piazza in caso di esito negativo della sfida di domani Si sente preoccupato per la condizione dei suoi calciatori?
"Non so quanto dureranno i calciatori che schiererò. Così come non si sa quanto dureranno quelli dell'Inter anche perché nelle amichevoli fatte sin qui molti sono stati utilizzati per un tempo. Sono convinto che abbiamo le carte in regola per andarcela a giocare a testa alta anche contro una grandissima squadra come l'Inter che non a caso è stata accreduatata da tutti come squadra che ha dei vantaggi rispetto alle altre. Non so quale possa essere la reazione della nostra piaza al risultato che verrà fuori. Sono convinto che una vittoria darebbe una spinta d'entusiasmo e incoraggiamento per affrontare un campionato così lungo e difficile. La nostra tifoseria ha sempre evidenziato di saper accettare, almeno in questi due anni, risultati negativi sapendo valutare quelle che sono state le situazioni che ci sono capitate sia prima che durante la partita. Non vedo dunque quali difficoltà ci possano essere in questo senso",

Le polemiche che ci sono state in settimana si sono sentite nell'ambiente?
"Da parte mia non ci sono polemiche. Noi nutriamo molta fiducia nel nostro staff medico e in particolare nella persona del Dott. Brozzi. Anche perché il Dott. Brozzi cura tutti noi, oltre che i calciatori. Mi dispiace che non siano presenti i suoi due colleghi Catapano e Menicucci che hanno dato delle notizie precise su questa vicenda. Avrei voluto domandare a loro come si fa ad avere una notizia così precisa. Gli sarà stata detta da qualcuno, ma da parte mia no sicuramente. Però loro non ci sono".

Probabilmente la notizia è stata data da qualcun altro
"Bisogna dire da chi si è avuta la notizia, perché questa è un'accusa ben precisa. Vorrei tutelare la mia immagine perché è brutto e può essere anche diffamatorio affermare che Spalletti vuole cambiare il medico".

La consola il fatto che queste cose succedono anche all'Inter
"A me non interessa quello che succede all'Inter non mi interessa. A me interessa quello che succede a Roma e soprattutto quello che succede a me. A me interessa che venga riportato precisamente quello che dico io e che non mi venga detto da algtri quello che è il mio pensiero. Tutto il resto lascia il tempo che trova. Sia a livello società che di gruppo vogliamo portare avanti il nostro lavoro. Devo anche ringraziare, tra l'altro, il Dott. Brozzi per l'impegno che ha verso Franco Sensi. Sono riconoscente nei confronti del Presidente per avermi dato la possibilità di vivere in un ambiente come quello di Roma e solo l'impegno che il Dott. Brozzi ha verso il Franco Sensi per me è già sufficiente per andare d'accordo con lui. Poi è chiaro che ci possono essere dei punti di vista e delle valutazioni diverse su delle situazioni, però in questi due anni, quando si è parlato di infortunati, ho sempre detto che dovevamo andare avanti senza pensare ai problemi fisici. Le partite si vincono con quelli che ci sono, non con quelli che non ci sono. Sono stato quattro anni ad Udine dove sono stati cambiati 7 medici ed io ho sempre accetato quello che ha voluto la società, non ho mai chiesto di portare un mio medico. Sono venuto qui ed ho lavorato con questo staff, come a Udine ho lavorato con lo staff messomi a disposiione dalla società. Secondo me le notizie vanno date più precise perché così diventa tropo facile. Ci sono rimasto male perché mi trovato a dover spiegare cose che io non penso".


Possiamo chiarire meglio questo punto?
"E' già stato chiarito. Tutto è partito dalla scorsa conferenza stampa quando ho risposto a tre vostre domande sulle condizioni di alcuni infortunati. Io ho risposto a tutte tre le domande in maniera garbata, come tento di fare sempre evoi avete detto e scritto che la mia era un'accusa al medico perché ho risposto tre volte. Ora rispondo una volta sola. Io ho già chiarito".

Non c'è nessun problema dunque tra lo staff tecnico e quello sanitario?
"Assolutamente no. Ci possono essere dei punti di vista diversi. Dei confronti. Ci sono sempre stati e sempre ci saranno".

Però se il medico sociale arriva a dare le dimissioni forse qualcosa che non va c'è...
"Secondo lei è così. Può darsi che lui le abbia presentate di fronte ad un chiarimento di una situazione inerenti a quelli che sono gli sviluppi giornalieri. Può darsi che sia rimasto male di qualcosa però è sempre un qualcosa che capita e capiter- ancora all'interno di uno spogliatoio. Io non so questo però".

Le risulta un'altra cosa quindi?
"Per quanto ha detto a me il Dott. Brozzi, sì".

Con che spirito affrontate l'Inter?
"Con la consapevolezza di una conoscenza approfondita di quelle che sono le nostre possibilità e potenzialità La nostra squadra è stata migliorata, anzi è meglio dire completata perché migliorare questa squadra è un discorso diverso visto che bisognerebbe andare a prendere giocatori che hanno possibilità superiori a quelli che ci sono attualmente e non è facile. Giàa avevamo fatto vedere in passato che potevamo giocarcela alla pari. Non vedo perché dobbiamo arrivare alla partita arrendendoci prima di cominciare".

Lei ha detto che Mancini potrebbe affidarsi agli uomini che conosce meglio, quelli dello scorso anno. Farà così anche lei?
"La formazione la faccio domani mattina".

Panucci nel ruolo di centrale contro la Juventus l'ha soddisfatta oppure c'è ancora qualcosa da registrare?
"Non bisogna parlare solo di Panucci contro la Juventus, ci sono anche tutti gli altri perché quando si prendono cinque gol la causa è il comportamento della squadra non di un singolo. So che Panucci in queste situazioni sa dare il meglio, attraverso l'esperienza, la capacità di lettura delle situazioni che andremo ad affrontare".

Si parla di una convocazione in Nazionale per Aquilani
"Andranno in Nazionale sia Aquilani che Curci. Sono molto contento".

Anche loro
"Non ci ho ancora parlato ma penso proprio di sì".

A questo punto la domanda nasce spontanea: un portiere convocato in Nazionale non è uno spreco tenerlo come secondo nella squadra di club?
"Non sarebbe uno spreco, allora, tenere come secondo il portiere titolare del Brasile che ha vinto la Coppa America? Facciamoli giocare tutti e due: uno libero e uno in porta...".

La domanda si riferiva al fatto che Curci aveva chiesto a più riprese la possibilità di andare giocare in un club che gli garantisse più continuità
"Si è giaà parlato di questo. Ci dica lei chi lo vuole..."

Quindi non ha avuto richieste?
"Non lo so. Ce lo dica lei...Se lei dice queste cose, le deve anche completare. Se la volontà di Curci è veramente questa, bisogna trovare anche una soluziuone giusta che non gli crei difficoltà. Perché vogliamo essere sicuri che giochi e che continui la crescita che ha avuto in questi due pur non giocando. Anche perché il fatto di essere stato convocato con la Nazionale, è segno che il suo lavoro è stato cotninuato e gli è stata data la possibilità di dimostrare che ha potenzialità importanti anche in chiave Nazionale. Vogliamo stare attenti a questi aspetti. Se un giocatore non vuole stare con noi, non lo teniamo".

Questa finale di Supercoppa esprime i valori reali della scorsa stagione?
"Sono sempre valutazioni generali. Non è un particolare, un dettaglio o il fatto che sia arrivato un giocatore che da più forza a quello che è il valore della squadra. Che la Roma abbia delle potenzialità lo dicono i numeri di questi due anni e la profonda conoscenza dei nostri uomini.Non so i fattori esterni a determinare le potenzialità di una squadra, è sempre il modo di lavorare la base su cui puntiamo per costruire i nostri risultati e le nostre giocate.

Visto quello che è successo a Cesena e nella finale di Supercoppa dello scorso anno, ha dato indicazioni alla squadra di gestire meglio le energie?
"La partita con la Juventus ci ha dato la possibilità di tornare ad analizzare un problema che già conoscevamo. La nostra squadra ha delle caratteristiche e secondo me, contro la Juventus, ha giocato un'ora molto bene, non 20 minuti. In quell'ora di giocao abbiamo dimostrato la nostra capacità di attacare e le nostre potenzialità. Questo è ciò che mi da coraggio per andare ad affrontare con tranquillità questa finale contro l'Inter".

Qual'è la ricetta per passare da "belli ma un po' distratti" a "carucci e più concentrati"?
"Bisogna valutare anche il livello di preparazione. Sono tanti gli aspetti da analizzare. Il nostro modo di essere dà dei grandi vantaggi sotto alcuni aspetti e crea qualche qualche difficoltà sotto altri. E' chiaro che quanto accaduto con la Juventus ci ha permesso di tornare ad analizzare questo punto, cercando di dare più sostanza e più equilibrio, di continuare a far gioco, di trovare quelle attenzioni che possono aiutare la squadra. E mi sembra che i ragazzi siano stati d'accordo in questa ulteriore valutazione. Io nutro sempre molta fiducia su quella che è la loro disponibilità e di conseguenza saranno miglioratie sicuramente quelle cose che abbiamo visto".


La Roma e le altre squadra hanno un complesso di inferiorità nei confronti dell'Inter e di quei club dalle grandi potenzialità tecniche ed economiche? Per l'Inter lo scudetto è l'obiettivo minimo...
"Complessi d'inferiorità non bisogna mai averne. Secondo me è stato scritto più a Roma che a Milano che l'obiettivo minimo dell'Inter è lo scudetto. Moratti, con i soldi che ha speso, lo può dire. Lui è l'unico a cui non si possono fare obiezioni, però se ci sono persone che parlano in questo modo creano sicuramente degli stimoli nei confronti degli altri perché poi c'è il calcio giocato che è diverfso dal calcio parlato".

Quindi non vi sentite inferiori all'Inter?
"No. Che loro sono più forti è vero, ma non ci vogliamo sentire inferiori":

Non fa un po' rabbia il fatto che possano permettersi grandi acquisti sul mercato, che possano parlare di cilci, di Champiuons League?
"Ognuno ha a che fare con la propria storia e con le proprie situazioni. di cui deve esser contento. Deve prendere il meglio di ciò che ha a disposizione senza andare a chiedere o a piangere. Noi siamo contenti, convinti delle nostre qualità. Siamo contenti della situazione che viviamo".

Da Romanews.eu
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