Bologna – Napoli: amarcord tricolore e obiettivo Champions

Bologna – Napoli: amarcord tricolore e obiettivo Champions

Di Paolo Esposito

Erano circa le 17.30 del 22 aprile 1990. Il Napoli guidato da Albertino Bigon in panchina e da Diego Maradona in campo si cuciva al petto il secondo tricolore della sua storia. Quel giorno si giocava a Bologna, in un torrido pomeriggio di primavera, e la squadra azzurra si imponeva per 2-4 con i gol di Careca, Maradona, Francini e Alemao. Il Napoli approfittava così della sconfitta del Milan nella fatal Verona e una settimana dopo avrebbe meritato soltanto di festeggiare nell’ultima in casa contro la Lazio. Oggi come allora, ricordi che ritornano, strane coincidenze che qualcuno a Napoli ha già messo in fila in modo dolcemente sospetto.

Ancora ad aprile, in un torrido pomeriggio di primavera, almeno così prevede il meteo, scendono in campo i rossoblù di Malesani e i partenopei di Mazzarri. Qualcuno le chiama coincidenze, altri dicono che il destino ha deciso così, ma tra i dirigenti azzurri c’è un Bigon, Riccardo, il figlio di quell’Albertino. A capo della banda in maglia azzurra c’è un argentino, il pocho Lavezzi, che sembra essersi preso sulle spalle le sorti della sua compagnia così come fece il suo illustre predecessore, senza voler assolutamente avanzare paragoni squisitamente calcistici. L’antagonista è, manco a dirlo, il Milan.


A parte i romantici ricordi e il sogno di una parola che ormai da mesi a Napoli è vietato pronunciare, il match tra felsinei e napoletani assume i contorni di sfida decisiva. In caso di vittoria, Di Vaio e soci prenoterebbero con largo anticipo la permanenza in Serie A per l’anno prossimo, praticamente insperata ad inizio torneo a causa di innumerevoli problemi societari. Il Napoli, dal canto suo, deve consolidare il secondo posto in classifica e guardarsi dai ritorni di Inter e Udinese, entrambe sconfitte nell’ultima uscita. Per il presidente De Laurentiis una vittoria potrebbe voler significare l’aver messo più di un piede nell’Europa che conta, quella Champions’ League da lui tanto agognata, che gonfia i fatturati e garantisce maggiore visibilità in chiave mercato.

Il Napoli dovrà rinunciare a Cavani. Mazzarri sembra intenzionato a rimpiazzare Mister 25 gol con un altro attaccante, Mascara, che però agirà al fianco di Hamsik e alle spalle di Lavezzi, prima punta per l’occasione. Per il resto quasi tutto confermato. I tre difensori davanti a De Sanctis dovrebbero essere Campagnaro, Cannavaro e Ruiz, mentre a centrocampo spazio di nuovo a Yebda titolare al fianco di Pazienza, con Maggio e Dossena sulle fasce.


Nel Bologna, oltre ai lungodegenti Montelongo, Gimenez e Garics mancheranno gli infortunati dell’ultim’ora Casarini ed Esposito, alle prese rispettivamente con un affaticamento muscolare e una contusione rimediata nell’ultimo allenamento. Ma la vera novità potrebbe essere tattica: Malesani, infatti, è pronto a trasformare il consueto 4-3-1-2 in un 3-5-2 che prevede, oltre a Viviano in porta, Moras, Portanova e Britos in linea difensiva. Ekdal verrebbe arretrato in mediana, al fianco di Mudingayi e Perez, mentre sulle fasce agirebbero Buscè e Morleo. In avanti capitan Di Vaio sarebbe supportato da Ramirez.

Arbitra l’incontro il signor Orsato di Schio, coadiuvato dagli assistenti Dobosz e Passeri e dal quarto uomo Gervasoni.

Paolo Esposito

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